La Gazzetta dello Sport

Juric spiazza il Verona «I risultati non bastano»

Il tecnico guarda avanti: «Per crescere serve tenere i migliori. Plusvalenz­e? Se le faranno, non ci sarò più io»

- di Matteo Fontana LAPRESSE

Per chi conosce Ivan Juric la sorpresa non c’è. Problema degli altri, quelli che credono che l’uomo di Spalato sia uno che si gode le vittorie e si gusta l’alloro della corona. L’Hellas che stupisce? Il Verona che, dopo aver messo paura a Juventus e Milan batte in trasferta Atalanta e Lazio? Okay, una bellezza di calcio, ma non basta. Eccolo, lo Juricpensi­ero, prima della partita con la Samp: «Siamo consapevol­i di non essere forti. In questo momento stiamo facendo risultati e stiamo migliorand­o il gioco a tratti, con disponibil­ità totale da parte di tutti. Stiamo mettendo un po’ di gioco, ma non abbiamo ancora la sensazione dell’anno scorso». Alzare l’asticella? Macché.

Crescita

I punti sono 19, il Verona è la squadra con meno gol subìti in Serie A, alla pari con la Juventus (8). Se gli chiedono di possibili ambizioni da Europa League, Juric risponde con espression­i da esorcista. Ma c’è un concetto che rimarca, per dire di quel che serve all’Hellas per andare oltre: «I risultati non nascondono tutto. Non è questa la strada, per me. Poi si sta creando un gruppo e stiamo facendo risultati, ma serve un’altra visione. Poi leggo delle plusvalenz­e, che secondo me non ci sono più, se vogliamo crescere. E se ci saranno non ci sarò più io. Ora i risultati coprono tutte le cose, e ho sempre detto che sono contento, ma se vogliamo parlare di altro ci vuole un altro approccio». Per capirsi: «Non vendere i migliori giocatori. E quando prendi i giocatori li compri, come le altre società di A. Quando ti manca un pezzo lo sostituisc­i. Noi siamo ad un livello leggerment­e superiore di due anni fa, ma non vicino alle altre squadre. Sembro esagerato, perché stiamo facendo risultati fantastici, ma il concetto di crescita non è questo secondo me. C’è grande disponibil­ità da parte della società, non sto attaccando nessuno. Ma in questo mercato c’è stata una visione diversa dalla mia».

Presente

L’oggi è la Samp («Stanno facendo meglio rispetto a quello che dicono i risultati – osserva Juric –, con Milan e Napoli hanno fatto ottime prestazion­i e hanno ottima qualità. È una squadra tosta e sicurament­e non sarà facile»). Il presente dell’Hellas è un terno caldissimo fino a Natale, alla sosta per le festività, con la Fiorentina sabato e l’Inter mercoledì. Il domani è un “chissà” che rimane in sospeso e che Juric disegna così: «Non mi accontento di niente, non so quale strada prenderemo. In questo momento siamo in fase di completa costruzion­e. Lotteremo fino alla fine per la salvezza, ed eventualme­nte ci toglieremo altre soddisfazi­oni, perché dobbiamo avere sempre fame. Poi se cresceremo diventerem­o più forti, altrimenti andremo a dare battaglia».

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Alziamo l’asticella Ivan Juric, 45 anni, croato, è alla sua seconda stagione sulla panchina del Verona

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