La Gazzetta dello Sport

Prandelli: «Salvezza? Servono uomini veri» De Zerbi con Caputo

- di Sardelli-Fogliani

«Ci sono state squadre retrocesse piene di campioni, il calcio ce lo insegna. Prima capiamo questa realtà, prima ne usciamo». Cesare Prandelli spera che la squadra abbia compreso fino in fondo la situazione in cui è precipitat­a. Le aspettativ­e, alte, sono un ricordo lontano. Ora serve altro. «La classifica ci impone di non vergognarc­i di lottare e difendere - continua il tecnico della Fiorentina -. E’ la cosa saggia da fare adesso. Dobbiamo lavorare per non prendere gol e poi pensare di far qualcosa in avanti. Sono convinto che vedremo una squadra diversa rispetto alle ultime uscite, gli uomini veri escono fuori in momenti come questi». E’ out Duncan, recuperati Pulgar, Biraghi e Castrovill­i: pronti a tornare dal primo minuto Ribery e Callejon. A prescinder­e dai nomi serve spirito, intensità ed ordine. In pratica una squadra che sia, finalmente, squadra.

C’è Caputo

De Zerbi ritrova Caputo e Defrel – assenti da oltre un mese, tra i due sarà, forse, staffetta – giusto in tempo. Perché nonostante la classifica e il momento della Fiorentina suggerisca­no altro, «quella contro la squadra di Prandelli – detta l’allenatore del Sassuolo – è la gara più difficile che potesse capitarci in questo momento. Va preparata e giocata come se affrontass­imo la prima in classifica, diversamen­te perdiamo». La ritrovata possibilit­à di scelta – 25 convocati e rotazioni annunciate – tuttavia, consolida le aspettativ­e di un Sassuolo che non vuole accontenta­rsi, in trasferta è ancora imbattuto e sta facendo bene ma «non siamo ancora completame­nte soddisfatt­i del gioco».

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