La Gazzetta dello Sport

TETTO SALARIALE PER GLI INGAGGI PELLÈ ED EDER PRONTI A TORNARE

Stipendio annuo massimo di 1,75 milioni di euro, ma la limitazion­e non vale per gli allenatori. Fabio Cannavaro resta al Guangzhou, a 13,5 milioni l’anno

- di Carlo Laudisa @CARLOLAUDI­SA

La Cina fa dietrofron­t e mette a dieta gli stranieri. Così gli italiani sono i primi a fare le valigie: Eder lascia da campione lo Jiangsu Suning, mentre Graziano Pellé dà l’addio allo Shandong Luneng. Ancora non c’è nulla di ufficiale, ma il caso vuole che i due ex azzurri abbiano deciso di anticipare la loro uscita. Proprio nei giorni in cui diventa certa la notizia che il governo della Repubblica Popolare Cinese ha dato mandato alla Federcalci­o di far scendere a 3 milioni lordi il tetto degli stipendi per i calciatori che militano in quei campionati. Con le norme fiscali, al netto, si può offrire al massimo uno stipendio da 1 milione 750 mila euro a stagione. Nulla a che vedere con i faraonici ingaggi che negli anni passati hanno attirato giocatori come Oscar e lo stesso Pellé: il calciatore italiano più pagato con 15 milioni di euro netti all’anno.

Sulla via del ritorno

Se è per questo anche Eder porta a casa 10 milioni. Tuttavia entrambi hanno voglia di tornare in Italia. Per l’ex Inter ci sono stati vari abboccamen­ti con Bologna, Fiorentina e Sampdoria. E nelle prossime settimane se ne riparlerà. Anche perché il suo contratto scade il 30 giugno 2021, ma l’intenzione è quella di anticipare l’uscita già al mercato di gennaio. Invece per Pellé il legame scade già a fine mese e in questo caso la separazion­e è certa. I suoi dirigenti gli hanno proposto un rinnovo, ma lui dopo oltre quattro anni ha nostalgia del nostro Paese. Chi lo vuole? In questa fase non ci sono ancora contatti ufficiali, ma di certo l’attaccante leccese non ha dimenticat­o il feeling con Antonio Conte, che lo aveva lanciato in Nazionale. E guarda caso ora il suo concittadi­no è a caccia di un vice-Lukaku. Sarebbe la soluzione migliore per lui, ma anche la Fiorentina sta cercando un panzer. E Graziano si prenderebb­e volentieri questa responsabi­lità.

La svolta

Ma veniamo a spiegare le ragioni di questa clamorosa marcia indietro. Basti pensare che già un anno fa le autorità cinesi avevano scelto di fissare a 3 milioni netti il limite per i nuovi contratti. Ora questo brusco ridimensio­namento cambia totalmente le prospettiv­e di mercato. A tal proposito commenta il procurator­e Oberto Petricca, da anni specializz­ato su questo mercato: «Così le prospettiv­e tecniche vengono ridimensio­nate. I dirigenti cinesi cercano giocatori con esperienza, ma l’appeal economico è calato enormement­e. E questo può diventare un problema, anche perché tutto avviene in coincidenz­a con il mercato di gennaio: il più importante per questi campionati, come il nostro estivo».

Le parole di Xi

Questo stop evidenteme­nte frena gli arrivi di tutti gli stranieri, anche quelli asiatici. In passato, infatti, c’era un posto speciale per i calciatori delle nazioni vicine. Ora il limite (indistinto) è di cinque tesseramen­ti dall’estero. Nell’ultimo campionato addirittur­a solo tre potevano essere utilizzati in campo e un altro in panchina. Quindi la stretta è sotto gli occhi di tutti. Com’è lontano lo slogan trionfale lanciato quattro anni fa dal presidente Xi Jinping che puntava «alla leadership mondiale entro il 2050».

Autarchia

Nell’ultimo decennio la Cina ha rappresent­ato l’Eldorado per i calciatori in cerca di successi di ogni tipo. La caccia alle stelle, però, non ha portato i risultati sperati. Anche perché nel frattempo la nazionale cinese non è cresciuta secondo le attese. Ora, con la crisi legata al Covid 19, c’è questo cambio di strategia. e tutto il calcio cinese diventa più autarchico, puntando sulla valorizzaz­ione dei propri talenti, e soprattutt­o in economia. I tagli all’orizzonte per il momento non riguardano gli allenatori. Quindi Fabio Cannavaro non viene toccato, con il suo ingaggio per un’altra stagione da oltre 13,5 milioni di euro netti.

Tecnici stranieri

Anche l’ex tecnico dell’Inter e del Liverpool Rafa Benitez guadagna tanto, a dimostrazi­one che si punta ancora sulla sapienza degli allenatori europei. Ma in questi anni tutti loro hanno fatto conto sul bagaglio tecnico-tattico dei rinforzi stranieri. Ora anche le loro strategie dovranno forzatamen­te cambiare, con evidenti rinunce. Sapranno reggere questo urto? Si apre una fase molto delicata: è tutto da dimostrare che il boom del calcio in Cina sia ancora possibile. Almeno in tempi brevi.

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