La Gazzetta dello Sport

Una Coppa in decollo

«QUESTE BARCHE SONO FANTASTICH­E NON SALIRE A BORDO È UNA PUGNALATA»

- di Gian Luca Pasini

Dalla Goletta America che stupì la regina Vittoria nel 1851, fino al 12 metri statuniten­se Weatherly che nel 1962 schiantava l’australian­a Gretel, sotto gli occhi del presidente John Kennedy; dalla prima Luna Rossa che incantò l’Italia nelle notti di 20 anni fa ad Auckland, fino alle macchine volanti che hanno monopolizz­ato la Coppa America, che in questa nuova versione (monoscafo e non più catamarani), vedremo all’opera nella notte italiana fra domani e giovedì. Si chiamano World Series, ma saranno la prova generale delle regate che portano alla Prada Cup (selezioni degli sfidanti) e quindi alla Coppa America, la regata più antica e famosa dei 7 mari. E, con Max Sirena skipper, ci sarà anche Luna Rossa, alla settima campagna (5 con Bertelli), due vittorie all’attivo: contro gli americani di Oracle (2010) e contro Team New Zealand (2017).

▶ Sirena, che cosa vedremo in diretta tv?

«Queste barche sono una figata. La cosa più bella da quando vado per mare. Credo che ci sarà da divertisi per chi guarda».

▶ In questi giorni ci sono stati test di prova. Si dice che Team New Zealand abbia picchiato duro contro i tre sfidanti.

«Sì, ci ha rifilato 10-15 secondi, ma bisogna vedere la questione nel suo complesso. Prima di tutto noi non abbiamo commesso qualche errore in manovra. Ma, cosa ancora più importante, c’è da dire che con quelle particolar­i condizioni di vento (18-20 nodi di intensità) i kiwi sono particolar­mente veloci. Cosa che ci era nota. È chiaro che noi abbiamo pensato la nostra barca immaginand­o il vento che ci sarà ad Auckland nel marzo 2021 quando si correrà la Coppa America. Noi sappiamo che la nostra Luna Rossa performa al meglio con un vento fra i 6,5 e i 13 nodi, quindi con meno aria».

▶Quindi non è depresso per la prova di forza dei detentori neozelande­si?

«Ma proprio no. Loro sono un grande team. Qualcuno di loro lavora in squadra addirittur­a dal 1992. Hanno una grande tradizione e sono ottimi marinai. Mi sarei stupito se avessero fatto una barca lenta... Sono curioso di vedere che cosa tireranno fuori da qui alla Coppa. Noi sappiamo che dobbiamo fare ancora delle modifiche. E poi c’è tutta la Prada Cup (le regate di selezione degli sfidanti dove Luna Rossa affronterà gli inglesi di Ben Ainslie e American Magic, cercando di conquistar­e il diritto di andare a sfidare i kiwi; ndr). Anzi, il giorno dopo le regate con New Zealand abbiamo fatto una bella regata con gli americani e l’abbiamo vinta. Da qui a quando inizierann­o le regate della Coppa vera e propria (il 6 marzo; ndr) passerà ancora molto tempo. Quasi tre mesi.

Chissà quante cose cambierann­o fino ad allora».

▶Venti anni fa Luna Rossa sfidava e batteva Paul Cayard nella finale degli sfidanti. Ha rivisto quelle regate?

«Ogni tanto lo faccio. Provo emozioni molto diverse. Quella serie fra noi e America One, chiusa alla nona regata possibile (successo italiano, in rimonta per 5-4, ndr), credo che resterà per sempre nella storia della Coppa. Una delle più belle in assoluto».

▶Oggi non è più a bordo? «Volete girare il coltello nella piaga? Tutte le volte che la barca si stacca dal molo e va in mare per me è una coltellata. Non so

cosa darei per avere venti anni in meno ed essere a bordo oggi. È chiaro che nel mio ruolo la questione non si pone neppure. Io devo pensare a vincere e non a malinconie personali. Ma vi assicuro che stare a terra o in gommone, mentre gli altri vanno ad allenarsi, è una sofferenza vera. Questa barca sta suscitando un certo interesse anche fuori da coloro che sono coinvolti».

▶Luna Rossa è stata abbastanza “aggressiva” nell’ultimo periodo per tutelare i propri interessi. «L’amicizia (con i kiwi; ndr) quando siamo a questo punto la si mette da parte. Loro hanno avuto una buona comunicazi­one, ma hanno esagerato. Noi abbiamo solo cercato di difendere i nostri diritti. Siamo qui con un obiettivo ben preciso. Era giusto farsi sentire...».

▶ Queste regate di World Series non hanno un peso sulla Prada Cup, né tantomeno sulla Coppa. Secondo lei qualcuno si nasconderà? «Non ho mai visto un velista perdere apposta o tirare il freno a mano. Perdere procura solo reazioni negative: dalla stampa, agli sponsor. Credo che ognuno cercherà di portare a casa il risultato. State collegati. Ne vale la pena...».

Max Sirena lo skipper di Luna Rossa: «I neozelande­si sono molto forti, si sapeva. Ma noi non siamo depressi. Quante cose cambierann­o da qui a marzo...»

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