Conte: «Scudetto? Nessun obbligo, ma ci proviamo»
Vincere uno scontro diretto ci farebbe sentire più forti Ci regalerebbe certezze
Antonio Conte
Allenatore Inter
Non sono tutte uguali, le partite. Il Napoli di oggi vale tanto, per l’Inter e per Antonio Conte. Che non a caso dice: «Vincere uno scontro diretto sarebbe importante sia a livello di classifica, sia mentale. Ci regalerebbe certezze, ci farebbe sentire più forti». Vero come mai prima. Giusto per farsi un’idea: i nerazzurri arrivano da quattro vittorie consecutive in campionato, il giardino preferito, oltre che quello dei sogni scudetto. Solo altre due volte ci era riuscito Conte, la scorsa stagione: all’inizio del torneo e poi tra novembre e dicembre. Ora la quinta è un’occasione: vorrebbe dire tenere il motore con i giri a mille e archiviare definitivamente la delusione Champions. «La partita ci darà un parametro per fare delle valutazioni», ancora Conte. E poi, certo, è la chance per spaventare i rivali, dal Milan in giù. Ma no, non parlate al tecnico di obbligo di scudetto: «Mi viene da sorridere, alla fine vince una e negli ultimi nove anni è sempre stata la stessa. Poi, è chiaro, c’è l’ambizione di essere protagonisti e di provare a vincere». Il tentativo non è l’obbligo, questa è la sottolineatura doverosa del tecnico.
Numeri a San Siro
Equilibrio, questa è stata la parola chiave della vigilia. L’equilibrio tattico - «noi abbiamo segnato tanto anche lo scorso anno, ma ora subiamo di più» - e persino quello dialettico: «Prima ero sereno e venivo incolpato di aver mollato, ora mi viene detto l’opposto: diciamo che devo trovare una via di mezzo». L’Inter invece ha voglia di indossare l’elmetto per 45 giorni: l’obiettivo è restare lassù a inizio febbraio, quando poi scatterà l’antipatico «vantaggio» di giocare una sola volta a settimana. Nell’attesa, c’è da sistemare il rapporto con San Siro, dove l’Inter in campionato subisce due reti a partita e in generale porta a casa meno punti che in trasferta (2,25 contro 1,7). Il Napoli, allora, è anche l’occasione per segnare un’inversione di tendenza. E per costringere gli altri a un...obbligo: fare i conti con l’Inter, per lo scudetto.