Fondi: firme a gennaio Sui tamponi non ci sarà il laboratorio unico
All’inizio del 2021 l’ingresso dei private equity sarà ufficiale. Venerdì altra riunione. I club uniti contro il razzismo
La svolta è a un passo dal nero su bianco: i private equity (Cvc, Advent, Fsi) entreranno ufficialmente nella struttura della Serie A. Nelle riunioni che in questi giorni hanno impegnato i club sono stati risolti diversi aspetti fondamentali dell’affare: a inizio gennaio, in una nuova assemblea, si passerà alle firme sui contratti. L’accordo porterà 1,7 miliardi nelle casse delle società, che cederanno il 10% della A e potranno anche accedere a una linea di credito di 1,2 miliardi. «I club all’unanimità – si legge in una nota –, riconoscendone l’impegnativo e incessante lavoro svolto, hanno rinnovato il mandato al Comitato formato da Agnelli, Campoccia, De Laurentiis, Fenucci e Fienga e all’a.d. Lega De Siervo di proseguire la negoziazione con il Consorzio per definire tutti gli aspetti della trattativa». Nel corso dell’assemblea di ieri Andrea Agnelli ha illustrato il lavoro della commissione parlando «di unità di intenti mai vista».
Niente centrale unica
L’altro punto all’ordine del giorno dell’assemblea riguardava «le raccomandazioni sanitarie predisposte dalla FMSI» sul protocollo. Le società si erano già dette scettiche sulla bolla di 7 giorni, il ritiro chiuso in caso di nuove positività. Ora anche l’idea di individuare un’azienda unica per la centralizzazione degli esami anti Covid è superata: i quattro laboratori che si erano proposti non offrono garanzie su tempi e copertura territoriale. Come resta insuperabile l’ostacolo dei costi. Verranno corretti altri aspetti che riguardano i contatti del gruppo squadra o le tempistiche dei prossimi tamponi, che verranno probabilmente avvicinati al giorno gara. Se ne riparlerà nell’assemblea di venerdì (ordine del giorno sui diritti tv). Superata una fase critica, oggi il protocollo tiene: inevitabili le raccomandazioni ai giocatori in vista delle vacanze di Natale.
No al razzismo
Ieri club, Lega e istituzioni sono stati coinvolti nel primo workshop internazionale «#KeepRacismOut: Uniti per un Calcio Senza Discriminazioni». Obiettivo debellare la piaga del razzismo negli stadi con iniziative concrete: dalle campagne di educazione a provvedimenti per i responsabili individuati fornendo ai club un’adeguata tecnologia.