La Gazzetta dello Sport

Presidenza Coni Perché Malagò preferisce votare a Milano

- di Pier Bergonzi

Il prossimo numero uno del Coni verrà scelto a Milano nelle sale del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa. Città e luogo che rompono la liturgia «romana» e ci riportano alle radici della Presidenza Coni. Proprio lì, nel circolo di tennis più prestigios­o di Milano, Giulio Onesti divenne il numero uno del Comitato Olimpico Italiano nel luglio del 1946. Poi le elezioni si sono sempre tenute a Roma. Ora Malagò, che sarà in corsa per confermars­i presidente al terzo mandato, ha spiazzato tutti, annunciand­o al Consiglio Nazionale che il 13 maggio 2021 si voterà a Milano.

Scelta di visione (toglie il percepito romanocent­rico), di cuore (Milano è anche il simbolo dell’Italia che soffre per la pandemia) e politica (Milano è stata la prima città a credere nella scommessa olimpica). Malagò, nella sfida che per ora lo vede opposto all’olimpionic­a Antonella Bellutti, non vuole essere rieletto (sempre che le federazion­i gli rinnovino la fiducia) nella città della sindaca Virginia Raggi, quella che ha detto «no» a Roma 2024 (una ferita ancora aperta), per puntare su quella di Beppe Sala, che sta già lavorando per i Giochi Invernali di MilanoCort­ina 2026.

Ma anche il luogo, il Tennis Club Milano, ha valore. È il circolo che porta il nome di Alberto Bonacossa, nobile milanese, atleta di livello e grande cultore di sport. Conquistò 14 titoli nazionali di pattinaggi­o su ghiaccio, giocava a tennis in prima categoria, divenne l’editore della Gazzetta dello Sport nel 1929 (da allora la titolarità del nostro giornale è sempre rimasta della sua famiglia) e presidente fondatore di federsci e federghiac­cio, oltre che membro Cio dal 1925 fino alla sua morte del 1953. Bello che il prossimo presidente del Coni, in un anno fondamenta­le per il futuro dello sport italiano, venga scelto in un luogo che ha così tanti legami con la storia. Anche la nostra storia.

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