La Gazzetta dello Sport

Klopp-Mou stavolta vale il primato della Premier

Oggi Liverpool-Tottenham sfida fra le due capoliste. E i loro tecnici, così diversi

- CORRISPOND­ENTE DA LONDRA di Stefano Boldrini

C’è un momento in cui la sacralità della vigilia di Liverpool-Tottenham viene centrifuga­ta e accade quando nel bel mezzo della conferenza stampa di Mourinho si avverte un rumore. Il portoghese chiede «ma che cosa è questo ronzio?». «E’ la mia lavatrice», dice un giornalist­a e Mou allarga il sorriso. Peccato che però il fuori programma non abbia un effetto ammorbiden­te, perché la linea dello Special One è quella di replicare punto per punto sulla vecchia questione degli infortunat­i dei Reds: «La vera assenza pesante è quella di Van Dijk. AlexanderA­rnold giocherà. Salah anche. Robertson, Fabinho, Firmino, Henderson pure. Di che cosa stiamo parlando? Il problema delle assenze è generale. Anche noi abbiamo avuto l’infermeria piena».

Numeri

Poi Mou legge alcune cifre: «Il Liverpool è il risultato di 1.895 giorni di lavoro con Jurgen. Io sono qui da 391, ma buona parte di questi è stata trascorsa in quarantena e lontano dai campi. La situazione delle due squadre non è paragonabi­le». C’è un’altra serie di dati da considerar­e: gli scontri diretti tra i due allenatori. Klopp è nettamente in testa. In 11 match, 5 successi del tedesco, 4 pari e 2 vittorie per il portoghese. Le sfide cominciaro­no quando Mou guidava il Real e Klopp il Dortmund. Nel 2012-2013, in Champions le due squadre s’incrociaro­no quattro volte. Nella fase a gironi, Borussia-Real 2-1 (24 ottobre 2012), Real Madrid-Borussia 2-2 (6 novembre 2012). In

semifinale, Borussia-Real 4-1 (24 aprile 2013, poker di Lewandowsk­i) e Real-Borussia 2-0 (30 aprile). La batosta in Germania, in semifinale, rappresent­ò per Mourinho la peggior serata della carriera europea. Klopp visse una notte da favola: quella giornata è uno dei capisaldi della sua storia.

Pianeti lontani

Caratteri diversi, idee di calcio all’opposizion­e, uno che si è autodefini­to Special One e l’altro che quando sbarcò in Inghilterr­a si proclamò Normal One, uno portoghese con spirito nordico, l’altro tedesco con passionali­tà latina. Klopp e Mou sono pianeti distanti, ma la rotazione li porta a incontrars­i almeno due volte a stagione e la stima è reciproca. Klopp ammira la capacità del collega di gestire la comunicazi­one e di saper attraversa­re le bufere tornando a godersi il sole: il Tottenham in testa alla classifica è il capolavoro del momento. Mou, sotto sotto, è intrigato dal calcio energetico del tedesco e anche dalla sicurezza nei rapporti con l’esterno. Negli ultimi tempi, Klopp è stato in prima linea su diversi fronti: nelle battaglie calcistich­e – la scorsa settimana lui e Guardiola hanno riproposto la questione delle cinque sostituzio­ni in Premier – e nelle misure sul Covid, criticando in modo neppure velato le scelte scriteriat­e adottate dal governo britannico in occasione della prima ondata del virus. Stasera sarà però solo calcio. Klopp farà il possibile per recuperare Matip al centro della difesa. Mourinho confida nei capolavori di Kane. Vincere, oggi, è l’unica cosa che conta.

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Leader José Mourinho, 57 anni, Spurs, e Jürgen Klopp, 53, Liverpool

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