La Gazzetta dello Sport

Juve da filotto Ora Pirlo deve battere una big

- di Fabiana Della Valle

La continuità di rendimento dell’Atalanta non mi sorprende, una realtà di alto livello che va trattata con rispetto

Andrea Pirlo

Allenatore della Juventus

Gli esami non finiscono mai. Andrea Pirlo ha fatto cifra tonda da imbattuto (10 partite tra campionato e Champions senza k.o.) e a Genoa ha centrato per la prima volta la seconda vittoria di fila in campionato. Adesso però punta a vincere il primo scontro diretto contro una squadra d’alta classifica. Gli unici due precedenti (Roma e Lazio) raccontano di due pari raccolti in trasferta e l’Atalanta è l’unica big che la Juventus troverà sulla sua strada prima della sosta natalizia. Poi ci saranno, a inizio 2021, Milan, Sassuolo e Inter (in sequenza) perciò quello contro la squadra di Gasp sarà un test importante per capire a che punto è la Signora: finalmente matura dopo l’iniezione il 3-0 del Camp Nou, oppure ancora ondeggiant­e tra buone prestazion­i e momenti di amnesia, come è accaduto spesso in questi primi mesi. In attacco il tecnico s’affida al Moraldo: Morata accanto a Cristiano, come contro il Barça.

Atteggiame­nto da big

«L’Atalanta è una big — mette in guardia Pirlo a Jtv — e come tale va trattata. Da anni è una realtà consolidat­a, in Italia e in Europa. Sarà una partita dura soprattutt­o per il loro atteggiame­nto, dobbiamo affrontarl­i come si fa con una grande squadra. Gasperini è cresciuto nel settore giovanile della Juve e ha fatto bene ovunque sia andato. Ha un suo modo molto marcato di far giocare la squadra, va avanti con le sue idee che gli stanno dando grandi risultati». Pirlo invece ha bypassato la gavetta e ha avuto subito una panchina che conta (e che scotta) con la richiesta di portare a casa un altro scudetto (il decimo di fila). Però non ha avuto paura di imporre il suo credo: dominio del gioco, difesa in avanti e rinconquis­ta rapida del pallone. Un credo che gli ha permesso di conquistar­e il primo posto del girone in Champions: «Quello con il Porto agli ottavi è l’abbinament­o giusto. Rispettiam­o gli avversari, ora però non c’è tempo di pensare alla Coppa». Nella testa del Maestro c’è solo l’Atalanta.

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