La notte di Destro: «Grande gara, gol per la mia famiglia»
La punta rossoblù: «Prestazione super, c’è il rammarico per il 2-2». Il tecnico Maran: «Alla fine eravamo arrabbiati»
C’è un senso di rinascita nella doppietta di Mattia Destro contro il Milan, e di rivalsa – perché no – contro un destino che nelle ultime stagioni lo ha sempre costretto a dover dimostrare qualcosa, sempre a correre in salita. La positività al Covid-19 dell’ottobre scorso era stato l’ultimo ostacolo da superare. «È stata una grande partita – racconta l’attaccante di Maran, che mai ha smesso di credere e di puntare su di lui -, anche se c’è il rammarico per il pareggio. Questi due gol sono dedicati a mia moglie e a mia figlia. Stiamo cercando tutti di recuperare la migliore condizione, ma la squadra contro il Milan ha fatto una prestazione di grande livello». È la risposta del gruppo, ma pure di Maran, che ha difeso strenuamente i suoi, che è stato capace di rimanere con i nervi saldi anche quando tutto intorno a lui – prima le positività, poi una serie di infortuni senza fine – ne avevano messo in discussione l’operato. «Noi abbiamo dato tutto e avremmo voluto portare a casa la vittoria», è il pensiero di Destro, che non segnava dalla prima di campionato contro il Crotone, ma è pure quello che la prestazione dei rossoblù ha detto chiaramente sul campo. «Mi sto allenando bene, e sono contento di avere ripagato con i miei due gol la fiducia che Maran mi ha sempre dato». Questa è la scintilla a lungo invocata dall’allenatore del Genoa, che da un paio di partite aveva visto segnali di risveglio. Il pari di Firenze, innanzitutto, o meglio la vittoria sfumata all’ottavo minuto di recupero della ripresa. E, perché no, pure i primi 55 minuti contro la Juventus.
Osare (e crederci)
E qui sta uno dei motivi di speranze per il domani dell’allenatore genoano: un Genoa, cioè, non appagato dal pari finale. «Esatto. La cosa bella è che noi quando siamo andati nello spogliatoio a fine gara eravamo arrabbiati, e credo che questo la dica lunga su quello che vogliamo fare. Abbiamo provato a vincere fino alla fine, ma non a caso avevamo di fronte il Milan che non perde da nove mesi ed è primo in classifica. Eppure, il Genoa ha provato ad essere squadra dall’inizio alla fine rendendosi pericoloso. Eravamo convinti che questa fosse la strada giusta da seguire». E qui tornano in mente le parole dello stesso Maran, che da giorni ormai invita tutti a non focalizzarsi sulla classifica, un fardello pesantissimo. «A livello tattico finalmente riesco a lavorare su un gruppo vero sviluppando un po’ di concetti. Stop cercando di portare modifiche che ci consentano di superare certe difficoltà iniziali». La scelta della coppia Shomurodov-Destro, o la posizione di Pjaca altissimo a sinistra, ne sono un esempio. La tempesta, ora, forse è passata.