Tasse congelate per due mesi, prima rata il 30 maggio

L’emendamento per lo sport, Serie A compresa, vicino al traguardo. Ma niente proroga per il credito d’imposta

emendamento rinvia-tasse per lo sport italiano ha perso per strada qualche pezzo, ma è ormai al traguardo della Legge di Bilancio (nel fine settimana voto in commissione, poi il sì di Camera e Senato). La riformulazione in sede governativa ha ridotto i mesi della sospensione di versamenti fiscali e contributivi da quattro a due, tuttavia la boccata

L’di ossigeno per le società sportive, dal calcio professionistico a tutte le altre discipline, è più consistente perché la scadenza per il primo pagamento è fissata al 30 maggio. Tutto ciò che avrebbe dovuto essere pagato per gennaio e febbraio potrà essere corrisposto in 24 rate.

Mesi preziosi

Per la serie A, la principale beneficiaria del provvedimento, si tratta di una risposta all’appello accorato di qualche settimana fa di Gravina e Dal Pino. E non è della situazione a marzo, valutando l’ipotesi di aggiornare il provvedimento: «Speriamo che questi due mesi siano sufficienti perché questo vorrebbe dire che stiamo uscendo dall’emergenza».

Credito in salita

Quanto agli altri provvedimenti «sportivi», la situazione si è complicata per l’estensione del credito d’imposta per le sponsorizzazioni al 2021. Peraltro, lo scrive in un comunicato il comitato 4.0 (formato dalla Lega Pro e dalle leghe di vertice di basket e volley), non c’è ancora il regolamento attuativo del 2020 e quindi il provvedimento non ha ancora generato i vantaggi sperati. In teoria è ancora vivo l’emendamento firmato da Simone Valente, estensione al 2021 ma con una platea di beneficiari più ampia (non solo i campionati di vertice). La strada però sembra in salita e l’argomento potrebbe traslocare nel decreto «Milleproroghe». Sembra, invece, essersi fermata al palo la richiesta di sospensione di un anno del decreto dignità nella parte che riguarda il divieto di sponsorizzazione per le aziende del betting, storico cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle.

IMAGOECONOMICA Appello Gabriele Gravina, 67, presidente della FIGC un caso che, nonostante l’accorciamento dello spazio temporale della sospensione, in Federcalcio siano particolarmente soddisfatti. Questi mesi sono preziosi, in attesa che si perfezioni l’accordo con i fondi e che arrivino quindi le prime risorse previste dall’intesa.