Formula giovani
DA RUSSELL A SCHUMI L’ETÀ MEDIA VA GIÙ L’EREDE DI HAMILTON SARÀ UNO DI LORO?
Tsunoda si unisce a Mick e Mazepin tra i deb 2021 Ma i “baby” sono sempre più veloci e strutturati grazie a campionati e junior team competitivi
L’annuncio di Yuki Tsunoda come pilota ufficiale dell’AlphaTauri era uno degli ultimi tasselli mancanti del mercato piloti 2021. Il giapponese, 20 anni, prenderà il posto del russo Daniil Kvyat, 26 anni, che lascia la F.1 dopo sette stagioni, e farà coppia con il francese Pierre Gasly, 24 anni, uno dei protagonisti del campionato appena finito. La possibilità che Tsunoda fosse promosso dalla F.2, dove si è piazzato terzo in classifica dietro a Mick Schumacher e Callum Ilott, era stata anticipata dalla Gazzetta già a inizio ottobre. Decisivo il sostegno della Honda, che fornisce le power unit al team faentino e alla sorella maggiore Red Bull: il colosso nipponico, che si ritirerà dai GP al termine della prossima stagione, ha voluto lanciare un pilota del Sol Levante nella massima categoria prima di abbandonare. Tsunoda è l’erede di Satoru Nakajima, Takuma Sato e Kamui Kobayashi. Si tratta di un pilota veloce e promettente, per quanto abbia una “raccomandazione” eccellente.
Scende l’età media
Nelle ultime stagioni si è assistito a un profondo ricambio generazionale in F.1, con la scoperta di baby fenomeni come Charles Leclerc, George Russell e Lando Norris, senza contare Max Verstappen che vi era approdato in precedenza. La qualità dei giovani in arrivo dalle categorie inferiori è andata crescendo. L’anno prossimo salirà dalla F.2 anche Mick Schumacher, figlio del sette volte iridato, che ha vinto la serie cadetta con il team italiano Prema e fa parte del vivaio Ferrari Driver Academy. Il tedesco ha solo 21 anni e nel 2018 aveva già vinto l’Europeo di F.3. Farà gavetta alla Haas, uno dei team a cui Maranello fornisce le power unit, e sarà affiancato dal coetaneo Nikita Mazepin, quinto in campionato, figlio di un magnate russo dell’industria petrolchimica. Entrambi hanno ottime prospettive davanti e munifici sponsor alle spalle, nel caso di Mazepin addirittura un impero economico: un mix che non dispiace ai team, sempre più in difficoltà per la crisi finanziaria attuale. Prenderanno il posto di Romain Grosjean, 34 anni, e Kevin Magnussen, 28, a conferma che l’età media si sta vertiginosamente abbassando. La vecchia guardia è rappresentata dal sette volte iridato Lewis Hamilton, che a inizio gennaio compirà 36 anni; dal quattro volte iridato Sebastian Vettel, 33 anni; e soprattutto dall’ex iridato ferrarista Kimi Raikkonen, 41 anni, che disputerà con l’Alfa Romeo il suo 19° campionato, dopo essere già diventato il pilota con più GP della storia (329). Inoltre nel 2021 ci sarà il ritorno del due volte iridato Fernando Alonso, 40 anni a luglio, che ha primeggiato nei test di Abu Dhabi sulla Renault e diventerà il punto di riferimento del nuovo team Alpine, sostituendo Daniel Ricciardo, 31 anni, passato alla McLaren. Nonostante questo, l’età media dei 20 piloti sullo schieramento sarà di 26 anni e mezzo.
Primati di precocità
La cifra potrebbe subire un leggero ritocco all’insù se la Red Bull deciderà di mandare in panchina l’anglo-thailandese Alexander Albon, 24 anni, per
ingaggiare il tedesco Nico Hulkenberg, 33 anni, o il messicano Sergio Perez, 30. Ma cambia poco. Da Verstappen in poi c’è stata un’onda verde che ha svecchiato il paddock, come era successo quando arrivarono Alonso e Vettel, non ancora ventenni. Il record di precocità di Verstappen, che prese il via del GP d’Australia 2015 con la Toro Rosso a soli 17 anni e 166 giorni, è stato un caso irripetibile. E in precedenza si è assistito anche al passaggio di meteore come lo spagnolo Jaime Alguersuari, bruciato in sole tre stagioni da Helmut Marko, dopo avere esordito a 19 anni sulla Toro Rosso. Però adesso il rinnovamento è una costante e i giovani sembrano avere basi solide. Maturano in fretta, attraverso programmi junior sempre più strutturati, e arrivano pronti tecnicamente e mentalmente al grande salto. Fa parte di loro anche Lance Stroll, 22 anni, che ha esordito nel 2017 sulla Williams quando era appena diciottenne e finora ha conquistato 3 podi e una pole position. Per lui, figlio del miliardario canadese che ha salvato la Force India dal fallimento nel 2018, chiamandola Racing Point, adesso si prospetta una stagione verità con i colori dell’Aston Martin, accanto a Vettel. Ma vanno annoverati pure il francese Esteban Ocon, 24 anni, che correrà alla Alpine con Alonso, e l’italiano Antonio Giovinazzi, 27 anni, confermato dall’Alfa Romeo.
Eredi di Lewis
Sarà interessante vedere chi riuscirà ad affermarsi, lasciando il segno. L’esplosione di Verstappen, Leclerc e Russell, destinato a un altro anno di attesa con la Williams dopo avere incantato sulla Mercedes a Sakhir, fa pensare che il cambio al vertice della F.1 non sia lontano. Uno di loro in futuro sarà il successore di re Hamilton sul trono mondiale.