La Gazzetta dello Sport

LA JUVE TRADITA CR7-gol? No, Gollini: sesto pari

PIRLO, ANCORA UNA FRENATA: JUVE TRADITA DA CR7 E MORATA LA DEA SI ESALTA CON SUPER GOLLINI Sesto pari in 12 gare: non capitava da 36 anni. Ronaldo sbaglia un rigore. Gomez entra e cambia l’Atalanta

- di Della Valle, Elefante, Guidi, Masala,

Cristiano, che cosa combini? Il più grande stecca dal dischetto, la Juve rimira un pareggio che, a prima vista, potrebbe essere scambiato come una battuta d’arresto. Ma il punto contro una bella Atalanta va custodito con cura da Pirlo, anche se le X nelle prime 12 giornate sono 6, mai così tante dal 1984-85: gli uomini di Gasperini fanno bella figura, in una partita intensa, magari disseminat­a di nei qua e là da tutte e due le parti, che non ha mai vissuto attimi di stanca. Nessuno si è accontenta­to, gli ospiti hanno persino chiuso al 94’ in attacco. I bianconeri pagano caro la brutta serata di Ronaldo, irriconosc­ibile, e di Morata, anche lui abulico e nervoso. Di certo, non ci si è annoiati all’Allianz. All’inizio non ci sarebbe stata male la musichetta della Champions, giusto per ricordarsi che le squadre si sono meritate la qualificaz­ione europea. E per quanto reduci da vittorie chiare, non si sono fatte mancare nulla fuori dal campo, visti i chiari di luna con Dybala e Gomez. Non è così automatico, ma i malumori della vigilia hanno inciso sulla partenza in panchina per i due 10, poi in futuro si vedrà. Pirlo ha continuato nel lavoro di rifinitura della formazione: in mancanza di registi puri, ha proposto la linea con McKennie, Arthur e Bentancur in mezzo, ha chiesto spinta al solito Cuadrado e a Chiesa. Per convenzion­e sarebbe un 3-5-2 abbastanza ortodosso, ma si sa che nella Juve non ci si può limitare al fermo immagine: il nuovo tecnico assegna compiti e incombenze, più che posizioni fisse. Capita perciò a volte, in fase di possesso, di sorprender­e McKennie oltre la linea di CR7 e Morata, con lo stesso Ronaldo che bazzica al centro del campo. Con Gomez né tuttocampi­sta né attaccante né niente, l’Atalanta si è opposta con Pessina e Malinovsky­i a ridosso dell’ariete Zapata, più De Roon e Freuler in mediana. Il tentativo è lo stesso da tutte e due le parti: il tanto prezioso recupero alto, che di certo comporta più dinamismo e più rischi da mettere in preventivo, ma mette in risalto coraggio e dinamismo.

Errori, tiri, parate

Arthur perde la scarpa al 1’, poi esce alla mezzora per una brutta botta. Sia i bianconeri sia i nerazzurri hanno una strana partenza, macchiata da diversi errori individual­i, più che di schieramen­to. Affiorano dormite difensive, tipo quella che accende un dialogo Morata-Ronaldo finito nel nulla di fatto. Passaggi corti, sviste paradossal­i anche in attacco: sempre CR7 sul filo del fuorigioco fa arrivare una palletta al solito Mo

Botta e risposta Chiesa segna il suo primo gol bianconero in A, poi Freuler fa 1-1

Alti e bassi Arthur esce per una botta. Il top è Szczesny, che salva il pari

rata, che manda fuori. Nemmeno la Dea sa approfitta­re delle amnesie che di tanto in tanto si concedono i padroni di casa: Pessina prima e Zapata poi non hanno abbastanza cattiveria, addirittur­a sprecano nel peggiore dei modi un contropied­e in superiorit­à. Il confronto ha rischiato di bloccarsi a centrocamp­o: al di là delle sbavature dei singoli, l’atteggiame­nto da tutte e due le parti è stato corretto. In serate come ieri, interpreta­te comunque con diligenza e senza troppe distrazion­i, succede che le iniziative individual­i rompano gli equilibri. Da un disimpegno sbagliato di Palomino, per esempio, è nato il blitz di Bentancur, lesto a servire Chiesa, bravissimo a cercare lo spiraglio contro quattro avversari in linea e a sparare il bolide del vantaggio (29’ p.t). Dopo l’uscita di Arthur, l’assetto non cambia: i padroni di casa faticano a sfondare, hanno capito tutti che Morata e CR7 non sono ispiratiss­imi. E l’Atalanta ha il gran merito di provare la riconquist­a della palla più avanti della linea mediana, come si impone di fare contro rivali meno attrezzate. Cerca la porta con Malinovsky­i e Pessina: Szczesny c’è sempre, ma i bergamasch­i non demordono.

Gollini-Szczesny super

Nonostante la Juve non brilli, riesce sempre a tenere in allarme la Dea. Nella ripresa, se non fosse per Gollini che ci mette la faccia contro Morata, sarebbe 2-0 dopo tre minuti. L’Atalanta insiste nel tenere fede al suo spartito, ma Gasperini ci mette qualcosa in più, cioè l’estro di Papu Gomez. Esce Pessina, comunque prezioso, ma l’argentino fa pesare di più la sua personalit­à. Ti aspetti che prima o poi tiri fuori dal cilindro uno dei suoi numeri, anche contro la Juve, perché no?, e invece la perla la esibisce Freuler, che su un’azione con palla quasi persa due volte, con un gran tiro che non dà scampo a Szczesny e pareggia (12’ s.t.). Il bello della partita è che viene recitata senza filtri: nessuno si accontenta di gestire, ogni volta può scapparci l’occasione buona senza per forza tirare su barricate di altri tempi. Il colpo di teatro è sempre dietro l’angolo. Anche quando l’arbitro Doveri punisce un intervento maldestro di Hateboer in area su Chiesa. Rigore: qui il copione prevede che Ronaldo ne butti dentro un altro. Ma stavolta il tiro è fiacco, Gollini è bravo. E non solo: si scatena anche contro Morata, da manuale, e Danilo, più basic. Nemmeno Szczesny sta a guardare, contro Romero è da applausi. Portieri in stato di grazia, al contrario del Moraldo. La Juve rimira il punto: è poco, sì, però contro un’Atalanta così ci può anche stare.

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1 Il rigore parato da Gollini a Cristiano Ronaldo
2 Il portiere della Dea stoppa Morata in uscita: parerà con la faccia
3 Il gol dell’1-1 firmato da Freuler
4 Szczesny respinge il tiro di Gomez 1
IPP/GETTY/ANSA Il film della serata 1 Il rigore parato da Gollini a Cristiano Ronaldo 2 Il portiere della Dea stoppa Morata in uscita: parerà con la faccia 3 Il gol dell’1-1 firmato da Freuler 4 Szczesny respinge il tiro di Gomez 1
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