La Gazzetta dello Sport

«SULLA LEGGEREZZA DEI SUOI GIOVANI PIOLI PUÒ VOLARE OLTRE LE FESTE»

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lbertini, vediamo come se la cava in matematica: quanto vale un derby elevato alla potenza scudetto? «Incalcolab­ile. Il livello della sfida si alza clamorosam­ente: se lotti per vincere il campionato te la giochi quasi sempre contro grandi squadre, ma se la big in questione è quella con cui condividi la città allora diventa straordina­rio».

3Se

Aguarda la classifica che cosa pensa?

«Che è bellissimo. Inutile girarci intorno, quelle due devono essere lì, in quella posizione, a giocarsi lo scudetto».

3Parla 3Che

ricordi ha dei duelli in vetta alla classifica con l’Inter? «Ai tempi di Capello soffrivamo pochissimo, andavamo in testa e non la mollavamo mai. Ci fu una stagione però, nel ’9293, in cui nel girone di ritorno cominciamm­o a perdere qualche punto perché avevamo un grande vantaggio e la Champions ci rubava energie. L’Inter sfiorò la vittoria nel derby ma nel finale Gullit pareggiò il gol di Berti. Si avvicinaro­no anche in classifica ma riuscimmo a gestire».

3 «La spavalderi­a dei giovani è l’arma in più del Milan, per fine anno e per lo scudetto. Ibra fondamenta­le, ma occhio all’infortunio»

di

da milanista...

Dunque il teorema della squadra che gioca le coppe e rischia di più in campionato è dimostrato?

«Niente affatto: noi quell’anno arrivammo in finale di Champions e ci confermamm­o campioni d’Italia. L’Europa ti toglie energie fisiche ma ti restituisc­e tantissimo a livello di morale. Prendete l’Inter di oggi: uscire ai gironi di Champions è una sconfitta, non ci sono vantaggi nel non andare avanti in competizio­ni così importanti».

3Meglio

la calma serafica di Pioli o la passione sanguigna di Conte?

«Meglio la serenità che nasce dalla compattezz­a tra giocatori, allenatore e società. È un quadro che ritrovo sia al Milan che all’Inter, ma sotto certi punti di vista, penso alla gestione dei post partita o alle situazioni fuori dal campo, ho l’impression­e di vedere più serenità tra i rossoneri».

Il Milan arriva da due pareggi sofferti, l’Inter ha battuto il Cagliari e soprattutt­o il Napoli. Il vento in cima sta cambiando? «La classifica è veritiera, il Milan è davanti perché lo merita.

3

Ma c’è una incertezza che durerà a lungo e che rimetterà in gioco anche chi ora è più indietro, come Juve e Napoli».

3Il

Milan è stanco?

«No, è nel mezzo di un percorso importante e non deve fermarsi. I momenti di sofferenza arrivano per tutti, ma il Milan ha il dovere di pensare allo scudetto, lo dicono i risultati. Le valutazion­i si faranno alla fine».

3Con

Ibra tornerà vincente? «Averlo in campo non basta, ma è fondamenta­le. Come Lukaku per l’Inter. Spero che l’infortunio non riduca la potenza di Zlatan quando tornerà: per un atleta della sua età gli stop fisici possono pesare, non dimentichi­amolo».

3Donnarumm­a

I rossoneri devono pensare al titolo: lo dicono i risultati

Tonali va aspettato: deve crescere in consapevol­ezza

e Handanovic stanno facendo miracoli. Le loro parate saranno un fattore scudetto?

«Assolutame­nte, molto più di quanto non si possa pensare».

3Gigio,

Calabria, Romagnoli e Tonali da una parte, Bastoni, Barella, Sensi e Gagliardin­i dall’altra: i blocchi di giovani italiani sono un’arma in più nella corsa al titolo?

«Il mio Milan, il Bayern di Beckenbaue­r, il Barcellona di Xavi e Iniesta, la Juve che ha dominato in questi anni: la storia parla. Inter e Milan hanno orientato il loro mercato anche secondo questa direttrice, i risultati le premierann­o».

3Peschi

dalle mediane di Milan e Inter e componga il suo centrocamp­o ideale.

«Kessie, Bennacer, Barella».

3Tonali

in panchina?

«Per quanto visto finora sì. Ma su di lui non cambio idea, deve crescere in consapevol­ezza e va aspettato: quando giocavo io si diceva che bisognava concedere un anno di tempo agli stranieri, con un ragazzo di vent’anni deve valere lo stesso concetto».

3Chi

sarà capolista a Natale? «Milan o Inter, ma è tutto troppo aperto. Escludendo la Lazio, che resta una grande squadra nonostante la mancanza di continuità, le avversarie di entrambe sono alla portata solo sulla carta, ci sarà da sudare».

3Un

derby alla pari in tutto, insomma?

«L’Inter ha più esperienza, è più strutturat­a. Ma il Milan ha qualcosa di speciale, basta guardarlo giocare: magari non fa tanto possesso ma è quasi sempre nella metà campo avversaria. È la spavalderi­a dei giovani, e tra le grandi di A ce l’hanno solo loro. Più che difendere il primato, il Milan dovrà difendere l’entusiasmo per attaccare lo scudetto: se ci riuscirà può arrivare davanti a tutti».

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«Ho indossato quella maglia per la prima volta a 10 anni, la rivalità con l’Inter sul campo la vivevo anche quando ero un ragazzino».
 ??  ?? Ha vinto tutto in 13 stagioni Demetrio Albertini, 49 anni, ex centrocamp­ista, al Milan ha vinto 15 trofei tra cui 5 scudetti, 3 Champions e 2 Interconti­nentali
Demetrio Albertini
Ha vinto tutto in 13 stagioni Demetrio Albertini, 49 anni, ex centrocamp­ista, al Milan ha vinto 15 trofei tra cui 5 scudetti, 3 Champions e 2 Interconti­nentali Demetrio Albertini

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