Difesa a cinque o no? L’artificio dialettico e la (rara) conversione
lla fine, mi par di capire, Conte ha rinunciato al “piano B”, cioè al progetto di passare al 4-3-1-2…
Adella difesa a 5 fanno la stessa cosa in circostanze analoghe: si rinuncia a un difensore e si sistema in campo un uomo offensivo in più. Questo proprio perché la difesa a tre, di cui si parla comunemente, è solo un artificio dialettico per evitare ai suoi sostenitori il marchio d’infamia di difensivista.
Juve di Conte. La differenza, con questo modulo, la fanno le partecipazioni al gioco d’attacco dei due centrali difensivi esterni: più li vedete nella metà campo offensiva, più la manovra se ne giova. Diversamente si tratta appunto di uno dei tanti tentativi di “primo non prenderle”. I “quinti”, come si chiamano in gergo covercianese i due esterni della difesa a cinque sono in realtà ali aggiunte? Né più né meno dei due terzini della difesa a quattro. Prendete il Milan: a sinistra Theo Hernandez segna alla Aldo Maldera o alla Facchetti, a destra Calabria è costantemente sul fondo a crossare. E dunque la difesa del Milan in realtà è “a due” (che sono nel caso specifico Kjaer e Romagnoli), anche se nessuno la chiama così. In definitiva bisognerebbe
Una delle evidenze empiriche del nostro calcio è che quasi mai gli allenatori abbandonano il loro modulo preferito, e in particolare il numero dei difensori, una volta che l’hanno scelto. Guardate Gasperini: lo schieramento che gli costò la panchina all’Inter ha fatto la sua fortuna all’Atalanta. Lo stesso Conte, dopo un avvio di marca diversa, si è assestato presto sulla sua linea a cinque da cui non si è mai spostato. Mai del resto un Sarri (o un Sacchi prima di lui) si allontanerebbero dalla linea a quattro: vale lo stesso discorso. Dunque non è poi così vero che si fanno i moduli “a seconda del materiale a disposizione”. Al massimo si prende un’ala e gli si fa fare anche il terzino. Non sono convinzioni solo italiane, vedi Mourinho o Simeone che amano lasciare la palla ai grandi avversari che desiderano pressarli. Qualche volta va bene: il calcio è un magnifico gioco imperfetto.