VERSO IL LOCKDOWN MISTO PER LE FESTE DI NATALE «LE PRIME DOSI DI VACCINO DISPONIBILI GIÀ DAL 27»
Atteso oggi il decreto: l’idea di concedere tre giorni in “giallo” Controlli in stazioni e aeroporti, deroghe per due ospiti a tavola L’Ema anticipa su Pfizer e Moderna. Arcuri: «Siamo pronti»
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La “stretta di Natale” arriverà nelle prossime ore. Forse stasera, nel Consiglio dei ministri, o al massimo domani. Parteciperanno anche i ministri di Italia Viva. Matteo Renzi è in rotta con il governo sulla gestione del Recovery fund e ieri ha incontrato il premier Giuseppe Conte. La minaccia della crisi resta attualissima. «Abbiamo rappresentato le nostre argomentazioni, che avevamo anticipato in un documento. Conte faccia una riflessione e ci faccia capire se ci sono le condizioni per andare avanti», ha detto ieri la capodelegazione Iv, la ministra Teresa Bellanova, dopo il vertice. Ma al centro del dibattito sono soprattutto le misure sul Natale e qui prevalgono due opzioni, che comunque non entusiasmano il premier Conte, meno “rigorista” dei ministri Boccia e Speranza. Questa è l’ipotesi più probabile: dal 24 al 27 e dal 31 dicembre al 3 gennaio, tutta Italia rispetterà le restrizioni più rigide delle “zone rosse”, quindi bar, ristoranti e negozi saranno chiusi (tranne supermercati, farmacie, tabaccai, edicole e librerie)
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e niente spostamenti anche nel proprio comune, salvo urgenze, motivi di necessità e salute. Si potrà uscire per andare a messa. Il 28, 29 e 30 dicembre, per soli tre giorni, le regole torneranno quelle della “zona gialla”: bar e ristoranti aperti al pubblico fino alle 18, negozi fino alle 21. Varrà sempre lo stop serale, dalle 22 alle 5. L’altra ipotesi, più estrema, prevede invece un lockdown generale dal 24 dicembre al 6 gennaio. Si deciderà stasera, al massimo domani. Tra le novità emerse, la possibilità di accogliere due persone a tavola, oltre a chi già convive nella stessa casa. È un piccolo escamotage per evitare che gli anziani restino da soli nei giorni delle feste. «Dobbiamo fare delle scelte per tutelare i più fragili, a costo di sfiorare l’impopolarità. Dovremo passare il Natale ognuno a casa propria. Chi ipotizza dei cenoni, con più partecipanti, sbaglia di grosso», ha detto il ministro delle Regioni, Francesco Boccia. E intanto, il Viminale conferma un potenziamento dei controlli nelle stazioni e negli aeroporti. Per scongiurare gli assembramenti, agenti con i megafoni e droni per controllare le strade.
L’ipotesi più concreta
Dal 24 al 27 dicembre, l’Italia torna alla condizione del lockdown. Negozi, bar e ristoranti saranno chiusi. Spostamenti nel comune solo per reali necessità.
Dal 28 al 30 dicembre
Poi, per tre giorni, si torna alla condizione di “zona gialla”. Bar e ristoranti riaprono al pubblico fino alle 18 (poi solo asporto e domicilio), negozi aperti invece fino alle 21.
Dal 31 al 3 gennaio
Per evitare cenoni e feste di fine anno, si richiude tutto. Si esce solo per comprovati motivi, con multe per i trasgressori. Possibili restrizioni fino al giorno dell’Epifania. In tutte le fasi, resta sempre in vigore il “coprifuoco” serale, dalle 22 alle 5 del mattino.
Intanto, il Veneto limita gli spostamenti tra comuni. In attesa della decisione del governo, ieri il presidente della Regione, Luca Zaia, ha annunciato misure restrittive sul territorio. Il provvedimento prevede «la chiusura dei confini comunali dopo le 14 dal 19 dicembre (domani, ndr) fino al 6 gennaio. Se il governo adotterà delle misure nazionali – ha precisato Zaia - queste saranno gerarchicamente superiori alle nostre e quindi il Veneto si adeguerà. Non prendo questo provvedimento con gioia, ma tocca a noi. L’atteggiamento – ha aggiunto è quello di chi, di fronte ad un problema, devo risolverlo». Diverso il parere del collega lombardo, il governatore Attilio Fontana. «Credo che noi abbiamo dei buoni numeri, quindi ci possiamo permettere di non restringere ulteriormente», ha spiegato Fontana, escludendo provvedimenti restrittivi autonomi. Sulle chiusure, Zaia ha anche sottolineato: «Basta con le mance, le lotterie e gli aiuti di 600-800 euro ai lavoratori autonomi. Se il governo vuole la zona rossa, dia ristori a tutti in base al fatturato». La difficoltà di sostenere le attività costrette
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a chiudere è un altro motivo di scontro, con il centrodestra che attacca il governo. E l’esecutivo impugna l’ordinanza con cui la Valle d’Aosta ha riaperto bar e ristoranti, in deroga alla fascia arancione.
Prime dosi del vaccino già dopo Natale.
Nel frattempo dovrebbe arrivare il via libera dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, che sulla sicurezza ed efficacia del vaccino di Pfizer-Biontech si pronuncerà il 21, anziché il 28. Poi, entro il 6 gennaio (in anticipo sulla previsione del 12), si attende l’ok anche per Moderna, l’altra azienda farmaceutica Usa in fase di valutazione. Ieri, intanto, è arrivato l’annuncio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Le vaccinazioni inizieranno nell’Ue il 27, 28 e 29 dicembre». La data di avvio, per quanto riguarda l’Italia, è stata ribadita ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza. «Se tutte le procedure di verifica di Ema e Aifa sul vaccino Pfizer saranno completate favorevolmente nelle date previste, l’Italia partirà con le prime vaccinazioni al personale sanitario il 27
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Ieri altri 18 mila casi e 683 decessi. Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia (foto), insiste sulla linea del Natale a casa. Ma il Veneto anticipa il governo: spostamenti vietati. E il centrodestra spinge sui ristori per le attività economiche. Nel governo, resta lo scontro fra Conte e i renziani