La Gazzetta dello Sport

Decreto Sicurezza, dopo la fiducia è scontro al Senato È morto Bilancia Il serial killer colpito dal Covid

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● Positivo Emmanuel Macron: ma il presidente francese, nei giorni scorsi, ha incontrato, tra gli altri, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, ora in autoisolam­ento come il premier spagnolo Pedro Sanchez. Secondo Parigi, il presidente - che ha «sintomi leggeri» - si è contagiato proprio «al vertice Ue di Bruxelles giovedì e venerdì scorsi», quando ha visto pure il premier italiano Conte. Intanto il re di Svezia Carlo XVI ha accusato il governo di aver fallito nella lotta al virus: la Svezia ha adottato un approccio soft, rifiutando­si di decretare rigidi lockdown ma preferendo puntare sul distanziam­ento sociale.

● Urla e accuse incrociate, decine di senatori (per lo più leghisti) che accerchian­o il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, “colpevole” di aver posto «troppo presto» la fiducia sul decreto Sicurezza, fino all’occupazion­e dell’aula. È il film della giornata caldissima vissuta ieri al Senato. Quasi un ring, tra accuse di «squadrismo» lanciate dal Pd e «aggression­i di comunisti» denunciate dalla Lega. In mezzo, c’è la “correzione” dei cosiddetti decreti Salvini che il Senato dovrà convertire in legge, dopo l’ok della Camera. A tarda sera è arrivata la tregua e si è rimandato tutto a oggi, con il voto di fiducia.

Donato Bilancia, il 69enne serial killer condannato a 13 ergastoli per diciassett­e omicidi e 16 anni per un tentato omicidio, è morto per Covid nel carcere di Padova. I delitti attribuiti a Bilancia sono avvenuti tra il 1997 e il ‘98, fra Liguria e Piemonte.

Nato in Basilicata nel 1951, Bilancia divenne tragicamen­te famoso per gli omicidi spietati e apparentem­ente casuali: un serial killer che colpiva anche sui treni, sceglieva le vittime affidandos­i alle circostanz­e e le ammazzava senza pietà. Venne arrestato nel 1998, tradito dall’auto usata per alcuni suoi spostament­i. Scontò i primi anni di prigione nel carcere di Marassi a Genova, per poi essere trasferito a Padova negli ultimi anni. In cella Bilancia, benché non si sia mai pentito degli omicidi, iniziò un percorso che lo portò a conseguire un diploma e iniziare a studiare per laurearsi. Un comportame­nto che gli fece ottenere anche un breve permesso per uscire dal carcere, nel 2017.

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In aula Donato Bilancia durante un processo nel 2006: aveva 69 anni ●

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