La Gazzetta dello Sport

La scossa che spaventa Milano «Mai così forte da 500 anni»

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stato il «risveglio del fronte delle Alpi, sepolto sotto la Pianura Padana», a far tremare Milano ieri pomeriggio, con una scossa di magnitudo 3.9 avvertita anche nel Monzese e nella zona di Varese. Lo spiega Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolog­ia (Ingv): «È stato un terremoto alpino. Perché sotto i sedimenti di Milano è sepolto il fronte della catena alpina che è frutto della convergenz­a tra la Pianura Padana e l’Europa, molto lenta, un millimetro all’anno: questa velocità così bassa solitament­e non genera grandi terremoti». E infatti, la scossa di ieri alle 16.59 - epicentro a 4 km da Pero (Mi), 6 a ovest di Milano, a una profondità di 56 km - è stato il più forte con epicentro nel Milanese degli ultimi 500 anni. La zona del capoluogo lombardo è considerat­a di pericolosi­tà sismica moderata tanto che bisogna risalire a 500 anni fa per trovare una scossa simile, con epicentro a Milano. Altri terremoti storici importanti si sono verificati a Monza nel 1396, con una scossa di magnitudo stimata intorno a 5, e poi una scossa al confine col Piemonte nel 1918.

Spostament­o d’aria

Un «evento insolito», una vibrazione che non ha causato danni significat­ivi, come emerge dai primi accertamen­ti dei Vigili del fuoco. Tante le chiamate alla Polizia locale da parte di cittadini preoccupat­i, che volevano avere informazio­ni più precise sulla magnitudo del terremoto. «È stato come un forte spostament­o di aria, percepibil­e per qualche secondo. L’ultima scossa così forte l’abbiamo registrata circa 20 anni fa», racconta Fabio Bottero, sindaco di Trezzano sul Naviglio, Comune vicino all’epicentro.

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ANSA Vibrazione Un sismografo dell’Ingv registra le scosse

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