La Gazzetta dello Sport

Interrogat­o dai Pm «Sapevo i contenuti del test di italiano»

Luis risponde in spagnolo. Le intercetta­zioni: in estate il piano della Juve per averlo a gennaio

- Di

li esami a Perugia per Luis Suarez non finiscono mai. Il Pistolero è stato sentito dai magistrati perugini in videoconfe­renza: un interrogat­orio come persona informata dei fatti, sollecitat­o con una rogatoria internazio­nale. Il procurator­e capo Cantone e i p.m. Abbritti e Mocetti hanno dovuto attendere i lunghi tempi della burocrazia, allungati dal trasferime­nto di Suarez da Barcellona a Madrid, ma sono stati accontenta­ti. Suarez ha parlato in spagnolo,

Gassistito da un interprete. No, questa volta nessuna frase in italiano.

La frase di Luis

La dichiarazi­one che ha fatto più discutere è legata a un’ammissione. Suarez non ha ammesso di aver partecipat­o a un esame truccato – i magistrati non gli hanno chiesto questo – ma avrebbe confermato di aver ricevuto una mail dall’Università per Stranieri con esercizi poi rivelatisi sostanzial­mente uguali a quelli dell’esame. Un particolar­e confermato dopo quanto emerso sul tema nelle scorse settimane. L’inchiesta ora rallenta per le vacanze e aspetta il Tribunale del riesame: il direttore generale Olivieri, uno degli indagati principali, ha fatto appello contro la sospension­e di otto mesi dall’esercizio della sua attività. A gennaio si capirà di più sulla sua posizione e su eventuali nuovi interrogat­ori. Niente appello invece per la rettrice Grego Bolli, che si è dimessa. Quanto alla Juve, da escludere che venga sentito ancora Federico Cherubini, il primo dirigente a prendere contatto con l’Università per Stranieri di Perugia. Meno certezze invece sulla possibilit­à che venga nuovamente convocato Fabio Paratici.

L’avvocato spagnolo

L’interrogat­orio di Suarez invece porta sotto un cono di luce Ivan Zaldua, avvocato spagnolo di Suarez e altri sportivi come Xabi Alonso e Jorge Lorenzo. Zaldua ha avuto un doppio ruolo. Da un lato, è stato sentito come persona informata dei fatti: è stato lui a tenere contatti con l’ateneo perugino e inizialmen­te con la Juventus sull’esame. Dall’altro, ha assistito Suarez durante la sua testimonia­nza, come chiesto in Spagna. I magistrati a questo punto vogliono fare luce definitiva­mente sulla fase iniziale dei contatti tra Suarez e l’università, probabilme­nte per capire

Le intercetta­zioni di questa estate, intanto, diventano sempre più pubbliche. Per gli appassiona­ti di calciomerc­ato, colpisce un dialogo del 15 settembre, due giorni prima dell’esame a Perugia, tra la professore­ssa Spina e il marito. Spina, juventina, si dichiara «sotto shock» perché Suarez nell’ultima lezione via Teams gli ha fatto capire di essere destinato a un’altra squadra. La professore­ssa apparentem­ente svela un piano della Juventus, vero o falso che sia, per portare Luis in Italia a gennaio. Queste le sue parole sul dialogo con il Pistolero: «Mi ha detto che Paratici lo ha chiamato stamattina e gli ha detto che per fare la cittadinan­za ci vuole un mese. Che la Juventus si accorga oggi che per fare la cittadinan­za ci vuole un mese, mi sembra poco credibile e quindi Paratici gli ha proposto di aspettare sei mesi e poi di rientrare in Champions tra sei mesi. Lui però vuole giocare la Champions perché ha 33 anni (...) e ha detto che forse cerca un’altra squadra». Insomma, la Juventus due o tre giorni prima dell’esame avrebbe detto a Suarez di non aspettarsi un lieto fine e gli avrebbe proposto di restare a Barcellona, completare le pratiche per il passaporto e raggiunger­e Torino a gennaio. L’Atletico Madrid sarebbe arrivato qualche giorno dopo a mettere tutti d’accordo.

Dice che Paratici gli ha proposto di aspettare sei mesi e poi di rientrare in Champions fra sei mesi

Lui però vuole giocare la Champions (...) e ha detto che forse cerca un’altra squadra

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se c’è stata una promessa iniziale di superament­o dell’esame.

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