FIORENTINA
Veloso-Vlahovic, subito botta e risposta dal dischetto Ribery di nuovo insufficiente. Male i fischi di Fourneau Il tecnico viola «Mi pesa non aver ancora vinto» Barreca: «Errori clamorosi. E dire che c’è la Var»
6,5 VLAHOVIC IL MIGLIORE Trasforma il secondo rigore consecutivo regalando punti preziosi. Migliora anche nel difendere la palla.
6,5 DRAGOWSKI Una sola parata, ma decisiva su Lazovic.
6,5 MILENKOVIC Sfiora il gol partita con una bella girata di testa. Attento in marcatura.
6 PEZZELLA Cuore di capitano. Ma la migliore forma è ancora lontana. 6,5 IGOR Dal suo lato non si passa. 6 VENUTI Poche sbavature, poche iniziative.
5,5 LIROLA Fatica ad accompagnare la manovra offensiva. 6,5 AMRABAT Gioca molti palloni con la consueta grinta.
5,5 CASTROVILLI Tanta generosità ma dove è finita la qualità? Un talento da ritrovare. (Cutrone s.v.) 5,5 BARRECA Viene punito ingiustamente sul calcio di rigore del Verona. Ma non incide mai sulla corsia di sinistra.
6 BIRAGHI Un paio di cross interessanti.
5,5 BONAVENTURA Troppo nervoso. Rischia il secondo giallo con un inutile intervento a gomiti aperti. 5,5 CALLEJON Non riesce a finalizzare due interessanti opportunità.
5,5 RIBERY Neppure un colpo degno di FR7. La Fiorentina ha bisogno di molto di più dal campione francese. (Borja Valero s.v.) 6 ALL. PRANDELLI La sua Fiorentina sta crescendo sul piano del temperamento ma non riesce ancora a proporre una valida idea di gioco. Soprattutto in fase offensiva.
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6,5 VELOSO IL MIGLIORE Trasforma il rigore spiazzando il portiere. E distribuisce palloni con l’abituale saggezza.
6 SILVESTRI Mai impegnato, brividi solo su un colpo di testa di Milenkovic che termina di poco a lato.
6,5 DAWIDOWICZ Segue Ribery in ogni angolo del campo e lo neutralizza. 5,5 GUNTER Provoca un rigore molto discutibile andando inutilmente a “cercare” Vlahovic in area.
6 MIGNANI Quando entra lui Vlahovic sparisce dalla partita.
6,5 CECCHERINI Fa una bella figura contro gli ex. Molti scontri in mezzo al campo con Bonaventura.
6 FARAONI Brucia chilometri sulla sua fascia.
5,5 TAMEZE Perde un paio di palloni sanguinosi per mancanza di lucidità.
6 ILIC Regala un paio di belle accelerazioni.
6 DIMARCO Copre con attenzione la sua zona di campo. Giocatore solido. 5,5 LAZOVIC Sbaglia il gol-partita calciando su Dragowski. Un errore che penalizza la sua prestazione.
6 RUEGG Gioca una ventina di minuti regalando colpi interessanti.
5,5 ZACCAGNI Non riesce mai a rendersi pericoloso in fase conclusiva. S.V. YEBOAH Debutto in Serie A per questo talento classe 2002.
5,5 SALCEDO Si procura un rigore inesistente. Mai incisivo. Juric lo sostituisce nell’intervallo.
6 COLLEY Si muove su tutto il fronte offensivo aiutando la squadra a salire. 6 ALL. JURIC Non è il miglior Verona, a causa degli infortuni. Ma resta una squadra con una precisa identità tattica. i pensa l’arbitro Forneau ad accendere la grigia sfida tra Fiorentina e Verona. Il direttore di gara entra in scena al primo contatto in area. Protagonisti Barreca e Salcedo. Dopo 6’ di valutazioni con l’addetto al Var e dopo essere andato di persona a visionare l’episodio decide di assegnare un rigore inesistente all’Hellas. E al 19’ punisce un poco più che normale contrasto in area tra Vlahovic e Gunter con un altro rigore. Generosissimo. Prima Veloso poi Vlahovic, due mancini raffinati, trasformano dal dischetto: 1 a 1 e la partita dopo queste due discutibili decisioni ha poco d’altro da dire. Continua il momento difficile della classe arbitrale e quello critico di una Fiorentina che non vince dal 25 ottobre e che è ancorata alla zona retrocessione, ma qualcosa di positivo si intravede nel lavoro di Prandelli.
Cessun passo indietro». Prandelli è convinto che la squadra vista con il Verona abbia proseguito nel proprio percorso di crescita, soprattutto sul piano del temperamento e della voglia. Per la qualità ci sarà tempo.
«NScenari differenti
Per esempio, il recupero di Vlahovic a segno nelle ultime due gare, anche se sempre su rigore. E pure la capacità di reagire anche davanti a situazioni penalizzanti come il non-rigore concesso dopo pochi minuti di gioco da Forneau. Ma i numeri erano e restano preoccupanti. Con il nuovo allenatore in panchina la squadra di Commisso ha conquistato appena tre punti in sei gare. Certo, la società farà di tutto per intervenire sul mercato invernale ma anche Prandelli deve tirar fuori qualcosa di più dal suo gruppo. Non è un momento magico neppure per l’Hellas che però si specchia in una splendida classifica. Ai margini della zona Europa. Nessuno può chiedere di più a Juric che continua a proporre un progetto tattico estremamente moderno e a lanciare ragazzi di talento. Ieri c’è stato il debutto di Yeboah, classe 2002. Pochi minuti ma di qualità. Per rivedere il miglior Hellas bisognerà aspettare che il tecnico «Dopo un rigore molto discutibile – spiega il tecnico viola - abbiamo messo tantissime energie sul campo ed ho visto la reazione che cercavo. Certo, avremmo voluto vincere anche per dare una soddisfazione ai nostri tifosi. E non aver ancora vinto in campionato mi pesa, la classifica resta quella e va guardata. Ma ho visto cuore ed anima, per questo non sono preoccupato come potevo essere qualche settimana fa». Certo il calendario non aiuta: martedì la Fiorentina giocherà a Torino contro la Juventus. «Cercheremo di arrivare mentalmente pronti per fare una grande prestazione». E se la difesa sta dando segnali di miglioramento, i ritrovi attaccanti come Kalinic, Di Carmine e Favilli, in questo momento tutti indisponibili.
Ora Juve e Inter
Dopo le invenzioni arbitrali Fiorentina e Verona hanno lottato più che giocato. Nella squadra viola stavolta è mancato all’appello Ribery. Incapace di accendere la manovra. L’Hellas, invece, non ha trovato in attacco gli abituati punti di riferimento. Capaci di finalizzare o di aiutare la squadra ad alzarsi. Morale? Tanto pressing, tanti passaggi sbagliati, poca fluidità in entrambe le manovre. Il tema non cambia nella ripresa nonostante i tanti cambi. In mezzo a tanta confusione solo due lampi: una grande parata di Dragowski su conclusione a botta sicura di Lazovic (liberato da un bello scambio con il nuovo entrato Colley) e un colpo di testa fuori di poco di Milenkovic che resta uno dei migliori bomber della squadra viola. Poi, il solito copione e cioè tanto possesso per la squadra di numeri dei gol fatti restano particolarmente deficitari. «Ci manca anche un po’ di fortuna. Ma la fortuna vive in area di rigore, più ci entriamo e più la troviamo». Arrabbiato invece Barreca, per il rigore fischiatogli contro: «Un fallo inesistente che ha condizionato la gara. Ai tempi del Var non dovrebbe accadere». Dopo la Juve sarà tempo di mercato. Dalla lista vanno depennati Milik e Piatek. «Li abbiamo cercati a luglio – ha detto Pradè a Sky - ma non c’era l’opportunità. Ora non li stiamo prendendo in considerazione».
Prandelli, con Amrabat che sta crescendo nella versione di regista atipico e un paio di interessanti ripartenze della squadra di Juric molto imprecisa però negli ultimi venti metri. Il tecnico viola ha provato anche a rilanciare Callejon. Ma lo spagnolo è ancora molto lontano dalla condizione fisica migliore e continua a essere un corpo estraneo. Lo testimonia il fatto che in due occasioni è arrivato in ritardo su cross che il Callejon dei tempi di Napoli avrebbe finalizzato in maniera ben diversa. La classifica per la Fiorentina piange e prima dello stop ci sarà l’impegnativa trasferta con la Juve. Pure il Verona è atteso a una gara-vetrina contro l’Inter di Conte. La squadra di Juric di questi tempi viaggia a una velocità più bassa ma ormai ha acquisito la convinzione di poter vincere contro qualsiasi avversario.
FIORENTINA (3-4-2-1) Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Igor; Venuti (dal 14’ s.t. Lirola), Amrabat, Castrovilli (dal 41’ s.t. Cutrone), Barreca (dal 14’ s.t. Biraghi); Bonaventura (dal 15’ s.t. Callejon), Ribery (dal 39’ s.t. Borja Valero); Vlahovic. PANCHINA: Terracciano, Quarta, Kouame, Saponara, Caceres, Montiel, Pulgar. ALLENATORE: Prandelli AMMONITI: Igor e Bonaventura per gioco scorretto; Prandelli per proteste.
CAMBI DI SISTEMA: 4-3-3 dal 41’ s.t. BARICENTRO: medio 53,6 m
VERONA (3-4-2-1) Silvestri; Dawidowicz, Gunter (dal 6’ s.t. Magnani), Ceccherini; Faraoni, Tameze (dal 25’ s.t. Ilic), Veloso, Dimarco; Lazovic (da 26’ s.t. Ruegg), Zaccagni (dal 33’ s.t. Yeboah); Salcedo (dal 1’ s.t. Colley). PANCHINA: Berardi, Pandur, Lovato, Cetin, Danzi, Bertini, Destiny. ALLENATORE: Juric AMMONITI: Dimarco e Ceccherini per gioco scorretto. Juric per proteste. CAMBI DI SISTEMA: nessuno. BARICENTRO: molto basso 44,8 m
ARBITRO: Fourneau. NOTE: partita a porte chiuse. Tiri in porta: 1-3; tiri fuori: 5-2; angoli: 4-1; fuorigioco 2-2. Recuperi: primo tempo: 4’; secondo tempo 4’.