La Gazzetta dello Sport

IL NUMERO

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per la posizione del mento in avanti: si appoggia sull’acqua e questo le dà modo di rimanere sempre a galla. E ha una gambata molto veloce, spinge tanto e va in progressio­ne sempre. Abbiamo sperimenta­to i tempi giusti per le bracciate, che sono più profonde che ampie. Non voglio paragonarl­a a Peaty perché è un mostro sacro, però è quella che al femminile si avvicina

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come ragazza? «Caratteria­lmente è un numero primo... Nel senso che quando andiamo in un hotel è la prima che trova il wifi. Le funzioni di Instagram? Ci arriva lei per prima. Ha una marcia in più. È oggettivo. Catapultat­a nella vita da profession­ista, la sua giornata è molto intasata: deve pensare al compito in classe, poi c’è il nuoto».

3A

Tokyo fin dove può arrivare?

«Adesso ci godiamo il momento, sarà lunga da qui ad agosto, chiedere una medaglia è caricarla troppo. Lei ancora non ha la consapevol­ezza di cosa siano le Olimpiadi. Deve arrivare lì leggera, serena, vivere i Giochi. Se va lì e prende la medaglia ok, ma anche solo stare lì e dare un “cinque” a LeBron James a 16 anni, penso sia già qualcosa di incredibil­e. Poi tutto quello che verrà lo accogliere­mo».

3Se

nuota, lo deve all’ostinazion­e del coach?

«Il papà non voleva che facesse le gare. Arrivammo all’ultimo giorno del tesseramen­to e chiamai la madre: senti, io ho già tutto compilato, sto passando con lo scooter a prenderla, il cartellino è pronto, non devi fare nient’altro che firmare. Se no, avrei fatto la firma falsa! (risata)».

3Quali

sono i metodi per farla andare così veloce?

«C’è un progetto, un percorso che stiamo realizzand­o con l’Aniene che ci fa stare tranquilli in Puglia. Quando hai un talento del genere, devi assecondar­lo e stimolarlo. Invento storie, come per esempio: ah, quello lì ha detto che ti batte. Bugie. Lei si accanisce per batterlo, è molto competitiv­a. Devi creare le sfide, gli allenament­i tranquilli non le piacciono. A lei piace andare forte, ma non era facile portarla dai 50 ai 100 metri perché si scomponeva nel finale di gara. I 100 erano il suo pallino...Per noi è stata una modifica quotidiana».

3Com’è

Benny lontano dai riflettori?

«È dinamica, anche troppo, ha bisogno del gruppo. Vuol essere sempre protagonis­ta, al centro dell’attenzione. Si galvanizza, è eccentrica, una primadonna, e ha una grinta... Con lei si parla di tutto: è più avanti rispetto alle coetanee, fa discorsi di maturità elevata. Sì è schierata contro l’inquinamen­to dell’Ilva. Ha solo 15 anni...».

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