Da Rossi a Marini, l’Italmoto alla svolta
Vale cambia team, Morbidelli da titolo, i deb mostrano solidità: sarà un 2021 show?
na fetta più ampia, con ambizioni diversificate, ma non ridimensionate. Nella torta MotoGP 2021, con le incognite sulla fattibilità del calendario (20 i GP previsti) e le condizioni di Marc Marquez, l’Italia accresce il suo peso. Avanza la linea verde, con le new entry di Enea Bastianini e Luca Marini, iridato e vicecampione Moto2, che rafforzeranno numericamente una pattuglia tricolore che perde Andrea Dovizioso, al netto di una chiamata della Honda per l’assenza di Marquez. Nei 22 posti della entry list provvisoria gli italiani sicuri salgono a 6, con chance di Settebello se Lorenzo Savadori dovesse vincere il ballottaggio con Bradley Smith per la seconda Aprilia: il contingente tricolore non è il più nutrito l’Armada spagnola è a 9 - ma è quello che ispira più curiosità.
UMorbido&Vale
In un 2021 in cui la Suzuki dovrà confermare il titolo piloti di Joan Mir, la Honda dipanare la spinosa matassa Marquez, la Ktm essere qualcosa in più di una pericolosa mina vagante e la Ducati, iridata nelle Case, ricostruirsi nel dopo-Dovi, la Yamaha ha l’obbligo di capitalizzare una superiorità (7 vittorie su 14 gare nel 2020), non sfruttata dai suoi altalenanti piloti. Il migliore dei quali, in prospettiva, è Franco Morbidelli, sbocciato con tre vittorie e rimasto rigoglioso nel suo rendimento. Nessuna polemica sulla M1 a lui riservata anche nel 2021, meno aggiornata di quelle di Maverick Viñales, Fabio Quartararo e Valentino Rossi, il lavoro solido sotto l’occhio acuto di Ramon Forcada e il carattere forgiato in una dura annata lo hanno portato ad altezza titolo. Mancato quest’anno pure per colpe non sue, ma cui nel 2021 deve puntare. Ha velocità, visione, educazione - dote spesso scambiata con mancanza di grinta - e dovrà solo uscire dal cono d’ombra che proietterà ora nel box Petronas il suo amico e mentore Valentino Rossi, nuovo compagno al posto di Quartararo, ma ha tutto per farcela. Rossi resta una bandiera difficile da ammainare, con carisma ed esperienza impareggiabili e a tratti l’antico spunto, ma ha sventolato troppo in basso – 15° nel Mondiale – per non destare dubbi. Lui sarà il primo a volerli fugare, sia se vorrà darsi un’ulteriore appendice agonistica nel 2022, sia per meritarsi un’uscita di scena con passerella dalla porta principale, non da uscita dal retro. Ok divertirsi e lottare, a volte alla pari, con piloti che potrebbero essergli figli, ma Vale merita solo un congedo degno del suo mito: lui e la Yamaha devono puntare a questo. «Serve più lavoro, non ho capito se in Yamaha seguano davvero le mie indicazioni». Lettura duplice: Iwata non lo ritiene più credibile o pure la sua caratura è appannata? Lo dirà il 2021, quando, in un ambiente con meno pressioni come la Petronas, potrà avere più leggerezza per esprimersi.
La pattuglia
Il resto della pattuglia tricolore parte da Francesco Bagnaia, che passato al team Ducati ufficiale dalla Pramac deve dimostrare che gli sprazzi maestosi di metà stagione, quando pareva il migliore a interpretare la Desmosedici, rappresentino il suo reale valore. Il finale - solo 8 punti negli ultimi sei GP e proprio dopo la firma - è da cancellare, ma il talento per farcela c’è. Danilo Petrucci, che dalla Ducati è uscito per andare in Ktm (Tech 3), ha brillato solo con la vittoria in Francia in un’annata psicologicamente difficile. In Ktm però, dove trova un ambiente dinamico e ambizioso e una moto cresciuta, potrebbe ritrovarsi. Per Luca Marini ed Enea Bastianini, compagni nella Ducati Esponsorama, la lotta sarà per il titolo di – insieme all’altro ducatista Jorge Martin, in Pramac - con l’imperativo di fare esperienza. Per Enea è l’occasione di ribadire costanza e quelle doti di guida che lo hanno consacrato in Moto2; per Luca c’è soprattutto lo stimolo di sfidare in pista, non solo al Ranch, il fratello Valentino Rossi, carpirne altri segreti e tracciarsi una strada autonoma da quel confronto che chiunque finirà per operare. Ha però freddezza e solidità per farcela.