Il Torino recupera la sua colonna col senso del gol
Di nuovo titolare e uomo-squadra con l’abbraccio a Giampaolo «Torneremo in alto»
Quella corsa sotto la panchina nella notte napoletana ha riportato Armando Izzo al centro del Toro. Lui, di fatto estromesso dal progetto Giampaolo, segna l’1-0 nello stadio dei suoi sogni da “Primavera” azzurro e come lo festeggia? Dirigendosi a tutta velocità proprio verso l’allenatore, per saltargli letteralmente in braccio. E allora ecco tutti gli altri, festanti, anzi raggianti, che fanno mucchio, si congratulano reciprocamente, serrano i pugni e le mascelle come a dire: stavolta questo gol dobbiamo difenderlo sino in fondo. Ci sono quasi riusciti: solo la classe di Lorenzo Insigne ha negato al Toro in pieno recupero il successo al Maradona.
Via social
Però quel segnale di grande coesione è rimasto negli occhi di tutti nell’ambiente granata. Ed è un segnale molto importante per una squadra che si è ritrovata ultima in classifica dopo aver sperperato 23 punti da situazioni di vantaggio: sarebbe bastato portarne a casa la metà per vivere un Natale di assoluta serenità. E invece il pensiero dei giocatori che si ritrovano oggi al Fila, è già alla trasferta di Parma, altra tappa delicatissima. Ma intanto il popolo del Toro ha riabbracciato con piacere, via social, un pilastro che pareva essersi sgretolato. E lui ha speso poche ma significative parole per spiegare anche ai tifosi azzurri rimastici male, la sua esplosione di gioia: «Sono un napoletano fiero di esserlo. Però sono anche un professionista e come tale ho voluto festeggiare con la mia squadra. Risaliremo».
I tifosi granata hanno molto gradito e si sono espressi in larga parte con parole riassumibili in questo concetto: «Abbiamo ritrovato una colonna della squadra».
Motivazioni tattiche
Quella di Napoli è stata la prima gara nella quale Izzo è partito titolare nel suo ruolo abituale, centrale di destra in una linea a tre (cinque). Nelle precedenti apparizioni dal fischio d’inizio, era stato schierato laterale destro. A Firenze, giornata inaugurale del campionato, steccò la prova: Castrovilli gli sbucò alle spalle per spingere in rete il traversone radente di Chiesa. Tutta la squadra, in verità, pagò quel giorno l’impreparazione atletica del momento ma lui sparì immediatamente dalla scena. Giampaolo, insistendo con la difesa a quattro, gli preferì Vojvoda, il nuovo acquisto. Quindi per Izzo dopo la panchina contro l’Atalanta arriva la lunga eclissi: non ha le caratteristiche per eccellere in quel sistema di gioco. Non convocato per Cagliari, Sassuolo, Lazio, Genoa, Crotone anche a causa di fastidi tendinei a un ginocchio. In panchina contro Inter, Samp e Juve. Dopo due mesi di stop, nei quali erano circolate
voci di sicura cessione sul mercato invernale, eccolo in campo per 45’ contro l’Udinese. Fa di nuovo panchina all’Olimpico di Roma ma viene riproposto titolare contro il Bologna in una difesa a quattro… Che strano, no?
Il gol da centravanti
Col Bologna risponde bene: prestazione impeccabile contro Musa Barrow. Poi, la sontuosa chiusura d’anno al Maradona. Con una rete da centravanti: pallone impattato al volo col collo sinistro. Izzo durante i mesi di buio, non ha mai chiesto la cessione, anzi ha sempre partecipato alle vicende del campionato granata con messaggi positivi, di incoraggiamento ai compagni che scendevano in campo. E una volta ritrovata la piena efficienza atletica, ha tenuto negli allenamenti un atteggiamento professionale in linea con la considerazione testimonatagli dal club al momento del rinnovo di contratto. Armando ha un vincolo lungo (2024) e un livello retributivo da top-player. E come tale ha saputo comportarsi: adesso definiamolo pure il primo rinforzo del 2021.