La Gazzetta dello Sport

Una doppietta in 5’ La Salernitan­a vola Venezia all’asciutto

Il brasiliano è micidiale, Castori allunga Soltanto rimpianti per la squadra di Zanetti

- di Michele Contessa

La capolista Non segnava e non vinceva al Penzo da 17 anni: abbattuto il tabù

Il gol Crnigoj Tanti tiri ma mai pericolosi fino alla rete del 2-1. Ma Di Mariano...

Il ciclone Anderson si abbatte sul Venezia e la capolista Salernitan­a fugge via. Non segnava, e non vinceva al Penzo, da 17 anni la squadra campana: questa è una vittoria frutto di concretezz­a e utilitaris­mo. Salernitan­a abile a colpire il Venezia alla prima disattenzi­one, fortunata nell’azione del raddoppio quanto Tutino, innescato dalla verticaliz­zazione di Djuric, è sembrato partire in posizione di fuorigioco, graziata nel secondo tempo dal Venezia, che ha costruito tanti tiri verso la porta di Belec, ma quasi nessuno pericoloso. Tanti rimpianti per il Venezia, alla terza sconfitta casalinga dopo quelle con Frosinone e Monza, che ha dettato ritmi e gioco fino al primo gol di Anderson, in giornata di grazia e pedina tattica fondamenta­le per Castori quando è stato spedito dopo 20’ sulle tracce di Fiordilino, che fino a quel momento aveva spadronegg­iato in mezzo. Castori gongola per 3 punti pesantissi­mi, Zanetti (squalifica­to) mastica amaro per quel pallone perso a metà campo da Bjarkason, non servito benissimo da Felicioli, che ha innescato il primo gol della Salernitan­a. Rimpianti per la rete di Crnigoj, arrivata troppo tardi, e per l’occasione sciupata di testa da Di Mariano sull’ultimo assalto.

Uno-due micidiale

Al primo affondo, la Salernitan­a è passata: palla persa da Bjarkason a metà campo, percussion­e di Casasola e sassata dal limite di Anderson, più redditizio nella fascia centrale che sulla fascia. Il Venezia ha

accusato il colpo, quattro minuti dopo Djuric ha verticaliz­zato per Tutino (dubbi sulla posizione dell’attaccante), Lezzerini è stato reattivo a deviare il pallone sul palo, ma sulla ribattuta Anderson è stato il più veloce. Uno-due micidiale e capolista in volo.

Tiro a segno

Nella ripresa Bertolini (il vice di Zanetti) ha giocato tutte le carte a disposizio­ne, prima disegnando un 4-2-4 con Di Mariano e Johnsen esterni e Karlsson al fianco di Forte. Il Venezia ha creato tanto, ma Belec non è stato quasi mai costretto a parate decisive. Il Venezia ha macinato gioco, la Salernitan­a si è difesa con ordine, cercando il contropied­e. Poi Castori ha puntellato la difesa con Veseli a sinistra, il Venezia ha tentato il tutto per tutto con Crnigoj e Mazzocchi terzini, trovando allo scadere il gol con la rasoiata dello sloveno, che Aya non è riuscito a ribattere. Poi la zuccata di Di Mariano che poteva far scrivere un’altra storia.

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IANUALE La festa in laguna Andrè Anderson, 21 anni, festeggiat­o per i due gol contro il Venezia
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