La Gazzetta dello Sport

Subito dall’inizio La prima tripla dopo 4 minuti «Che emozione»

Marco rimette piede in A dopo 13 anni «Erano due giorni che pensavo a questo debutto. Ora devo recuperare la forma»

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Tre settimane dopo la firma che lo ha riportato a Bologna, sulla sponda dove è nato cestistica­mente, Marco Belinelli ritrova la Serie A che aveva lasciato nel maggio 2007 da ragazzo prodigio, scudettato con la Fortitudo due anni prima e già protagonis­ta con la Nazionale. L’ultima partita risaliva a un playoff impossibil­e, perso 0-3 contro gli allora cannibali di Siena. Stavolta, 4977 giorni dopo, a distanza di oltre 13 anni, gli è toccato il battesimo con Milano. Se non sono dure le sfide non si addicono a lui che da ragazzo mingherlin­o e sognatore della pianura bolognese un bel giorno ha conquistat­o il titolo Nba. Il debutto nel primo quintetto non era previsto, coach Djordjevic ha giocato tutti sull’anticipo

Come nella bolla

Un esordio nel vuoto di una magnifica arena, esattament­e lo stesso ambiente che aveva frequentat­o fino ad agosto nella bolla di Orlando per completare con San Antonio la stagione regolare e il suo contratto in America dove poi non è più tornato. Il primo e unico canestro su azione è arrivato al 4’10”, tre punti dall’arco sinistro per il primo vantaggio bolognese sul 10-9. La difesa di Punter gli ha messo pressione, ma Beli è stato dentro alla partita aspettando che venisse a lui ma stavolta l’attesa è stata vanificata dalla prova di Milano. Per Beli non si è trattato certamente di un ritorno memorabile, le

cifre non lo premiano: 1/7 al tiro in azione, 6/7 ai liberi, con 1 rimbalzo, tre palle perse e un assist in 18’, con una valutazion­e di 3 e un plus/minus di -13. Insomma il ragazzo può fare molto di meglio, per ora deve ritrovare la condizione fisica anche se la sua gestualità tecnica resta di primissimo livello.

Emozionato e nervoso

«Prima della partita ero molto agitato e nervoso, non giocavo sul serio da tantissimo tempo è l’analisi del 34enne esterno -. Non ho fatto bene, ci sono aspetti del mio gioco da migliorare, ma nonostante tutto abbiamo dimostrato di potere dare fastidio a Milano. In fondo ho fatto solo tre allenament­i di squadra, ci vuole pazienza poi ho fiducia che tutto sarà positivo. Ero super emozionato, da due giorni pensavo a questo debutto, dopo 13 anni non era facile dal punto di vista mentale. Ora devo cercare di mettermi in forma e, per quanto posso, di aiutare la squadra nei momenti importanti. Il livello del campionato è alto». Beli non vuole guardarsi indietro: «Non ho rimpianti per la Nba, sono contentiss­imo di essere alla Virtus, voglio portare squadra a vincere. Pensiamo alla prossima partita e pensiamo a come migliorare. Ho ritrovato Datome, era da tanto che non lo vedevo, è stato un gran piacere giocare contro miei compagni della Nazionale. La partita è andata così, Milano è una squadra molto forte, abbiamo lottato fino alla fine ma non ci deve bastare». a. to.

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dopo il mancato “prime time” di tre settimane fa in quella gara con Sassari che ha scatenato giorni di passione dentro la Virtus.
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