La Gazzetta dello Sport

Jovic, Scamacca, Edouard Tutte le piste del Diavolo

Il club pronto a cogliere tutte le opportunit­à: la punta del Madrid piace e la stima è ricambiata. L’attaccante in forza al Genoa è un’ipotesi, come il francese del Celtic

- di Gozzini, Pasotto, Wegerup

Non è tanto il timore per i tempi di recupero di Ibra: tra i tanti sentimenti che Zlatan è capace di suscitare c’è anche la paura, che però cresce nei suoi avversari. Chi sta dalla sua parte ha solo sensazioni positive: l’infortunio al polpaccio sinistro («soffusione emorragica») è stato un fulmine a ciel sereno, ma resiste la speranza di recuperarl­o già intorno a metà gennaio. E non è nemmeno questione di difficoltà offensive: nelle ultime 6 partite di campionato, senza Zlatan, il Milan ha segnato almeno due volte a gara, trovando nuovi bomber. Per fare un Ibra si sono messi in nove: Kessie, Hernandez, Romagnoli, Castillejo, Calabria, Kalulu, Leao, Saelemaeke­rs, Rebic, Calhanoglu.

Sempliceme­nte è una questione di opportunit­à, filosofia di mercato che il d.t. Maldini ha spiegato essere quella giusta da seguire. Un vice Ibra, cioè un attaccante con le caratteris­tiche simili, che permetta al Milan di non modificare il suo gioco in assenza di un centravant­i vero, potrebbe far comodo. A maggior ragione se si tratta di un attaccante giovane, da poter valorizzar­e in rossonero e intorno a cui immaginare la squadra del futuro.

Stella Jovic

Presente e futuro Un cambio per Zlatan ma anche un investimen­to in prospettiv­a

Filo diretto Con Perez i rossoneri hanno già fatto affari: Theo e Diaz

Uno dei nomi più affascinan­ti segnati tra gli appunti della dirigenza è quello di Luka Jovic, serbo del Real. Dal 2019 Jovic è a Madrid, costato come una delle grandi stelle della casa: 60 milioni. Il rendimento non è stato adeguato alla spesa: appena due gol (in Liga) in 32 partite tra campionato e coppe varie. Gli ultimi mesi sono stati ulteriorme­nte compromess­i dai guai fisici: prima il Coronaviru­s, poi l’infortunio agli adduttori. L’ultima partita da titolare in Liga è di fine settembre, al fianco di Benzema e contro il Valladolid. Un’occasione di riscatto, anche partendo da alter ego dell’idolo Ibra, gli interessa e a Milano (c’è qualcosa scritto nel destino: il signor Jovic, papà di Luka, si chiama Milan) lo sanno. Non è ancora tempo di parlare di formule perché questo è il passo successivo: prima i contatti con l’agente (in corso), poi la telefonata ufficiale al Real. I rapporti con Madrid sono ottimi, come dimostra l’operazione Diaz e prima ancora l’affare Hernandez. Un’opzione in stile Brahim potrebbe rivelarsi utile anche in questo caso: prestito secco con l’idea di mantenere costanti i contatti per, eventualme­nte, rivedere i termini del trasferime­nto. Che impegnereb­be il Milan per almeno 30 milioni.

Idea Scamacca

Un’altra strada porta a Gianluca Scamacca: nel pomeriggio di Sassuolo-Milan di otto giorni fa i dirigenti rossoneri ne hanno parlato con quelli del Sassuolo, proprietar­i del cartellino del giocatore, al Genoa in prestito. Ora che nell’attacco rossoblù Scamacca ha conquistat­o un ruolo di primo piano, il Genoa non vorrebbe privarsene. E per lo stesso motivo il Sassuolo ha alzato le pretese: ne fanno una valutazion­e di circa 25 milioni. Tanto e tanti i club coinvolti per un affare da allestire già a gennaio. Ma l’opzione c’è e interessa la proprietà del Milan proprio per questo: oggi Scamacca sarebbe un valido cambio per Ibra, domani potrebbe essere lui il titolare dell’area rossonera. Un investimen

che dunque guarda al presente e al futuro: un’opportunit­à, non una semplice “copertura”.

Spunta Edouard

Terza opzione, Odsonne Edouard, ventiduenn­e del Celtic. Come successo con Hauge, il Milan ha avuto modo di vederlo all’opera da vicinissim­o: avversario in Europa League, ha spaventato i rossoneri a San Siro con il gol dello 0 a 2, prima del ribaltone con poker milanista. Nazionalit­à francese, è cresciuto nel settore giovanile del Psg, per poi passare al Tolosa. Il Celtic ha creduto in lui (11,4 milioni, acquisto più costoso della storia) dopo un episodio non esattament­e edificante: Edouard sparò a un passante con una pistola ad aria compressa, “bravata” che gli costò il licenziame­nto dal Tolosa. Dalla Scozia Edouard si trasferire­bbe volentieri a Milano. Si vedrà: la corsa a tre, intanto, è iniziata.

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