Inter al rilancio
Eriksen via e vice-Lukaku: ecco la fase 2 Oggi il vertice tra Conte e i dirigenti: Gervinho in pole per l’attacco, Pellè idea low cost
rovare una sintesi delle idee già condivise in queste settimane, fissando i punti fermi delle strategie di mercato dell’Inter attorno a due caselle, una a centrocampo e una in attacco. L’enfasi per l’incontro di oggi ad Appiano Gentile tra Antonio Conte, l’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Piero Ausilio, con la possibile partecipazione in collegamento dalla Cina del numero 1 Steven Zhang, è più per l’immagine di primo mattone della fase-2 dell’annata nerazzurra che per i probabili contenuti, che è logico aspettarsi consequenziali rispetto al costante confronto di queste settimane. Nomi, profili, obiettivi per una sessione che nasce col mantra del costo zero, compensando idealmente l’arrivo di giocatori funzionali al percorso tecnico (funzionali: altro mantra) con la partenza di chi invece funzionale lo è stato
Tmeno. Spremendo dall’operazione algebrica, magari, un rilancio scudetto che aggiunga sangue fresco a una squadra che si è iscritta alla corsa vincendo le ultime 7 gare. Più pragmaticamente, provando a dare a Conte un organico meno numeroso ma, non è un paradosso, più profondo per le sue scelte per il finale di stagione.
Lo scambio
Carte sul tavolo, candidature da vagliare, prime scelte e alternative. Riunire in un’unica operazione entrata e uscita è quello che fa funzionare l’idea di uno scambio col Psg tra Christian Eriksen (addio scontato) e Leandro Paredes, 26enne argentino ex Roma: l’arrivo di Pochettino ha messo sull’agenda parigina il nome del danese, ma non al primo punto, com’è normale che sia con tutti gli aspetti a cui mettere mano quando cambia una gestione tecnica. E l’ipotesi di uno scambio con Pinamonti è quello che fa funzionare anche l’idea Gervinho per l’altra casella, quella del quarto attaccante. Gradito a Conte, nel mirino già in estate, oggi lo renderebbe possibile uno scambio di prestiti con l’azzurrino. Ma il Parma è solo una delle possibilità per Pinamonti allo stesso modo in cui alla porta gialloblù c’è chi bussa anche per Inglese e Cornelius. Per questo lo scambio per Gervinho non è, naturalmente, l’unica pista nel ruolo. Il candidato storico è Olivier Giroud, arrivato al Chelsea per l’ultima metà di stagione di Conte ai Blues. La difficoltà: è sotto contratto fino a giugno, c’è da trattare con il Chelsea.
Dalla Cina
È libero invece Graziano Pellè. Profilo diverso, ma in scadenza il 31 dicembre, dopodomani: costo zero. A Dubai in vacanza con la fidanzata, ha chiuso dieci giorni fa con un trofeo i quattro anni e mezzo allo Shandong Luneng (63 gol in 128 partite), timbrando con la rete del 2-0 la finale di Coppa di Cina contro una squadra non qualsiasi, lo
Jiangsu Suning. Sui suoi 194 centimetri non è in discussione il gradimento di Conte, che lo chiamò 29enne in azzurro per farne il centravanti verso Euro2016: miglior marcatore delle qualificazioni con 3 gol in 7 partite, altri 2 (il 2-0 al Belgio di Lukaku e agli ottavi con la Spagna) all’Europeo chiuso però senza lieto fine, col rigore sbagliato con la Germania. Su 20 presenze in Nazionale, 17 sono state con Conte, 15 da titolare. A suo sfavore l’età (35 anni) e le incertezze su chi arriva da un campionato poco competitivo. A suo favore, anche saperlo pronto all’uso: attivo fino a pochi giorni fa, non deve mettersi in forma. E dopo essersi saziato in Cina in queste stagioni da 15 milioni netti l’anno, può accontentarsi di un ingaggio non superiore a quello di Pinamonti. Ce n’è per ritagliarsi uno spazio, oggi, sul tavolo di Appiano.
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Affare Paredes Nell’agenda Psg c’è lo scambio con Eriksen Ma non subito