La Gazzetta dello Sport

Eroe e amico Sanchez fa il mago... da attore

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Il campo tornerà a parlare da oggi: dopo un paio di settimane di stop per un problema muscolare la ripresa degli allenament­i sarà anche l’occasione per valutare il ritorno in gruppo di Alexis Sanchez. Intanto però il cileno dell’Inter ha debuttato come attore e l’anteprima italiana del lungometra­ggio «My hero Alexis» («Mi amigo Alexis») davanti ai 300 giovani giurati del Giffoni Film Festival è stata un successo. Una storia di calcio ma anche di miseria e tenacia nel perseguire i propri sogni, con la periferia povera del Cile sullo sfondo, in cui Alexis interpreta se stesso: l’idolo di un bambino, Tito, 12 anni. L’incontro è la realizzazi­one di un sogno e l’inizio di un’amicizia che permette a entrambi di ritrovarsi: per il ragazzo scoprire la sua vera strada nella vita, per Sanchez riabbracci­are i luoghi e le storie della sua infanzia che gli ricordano il motivo per cui ama il calcio. «Le persone saranno sorprese di come recita Alexis», ha commentato il regista Alejandro Fernández Almendras. E un volto riconoscib­ile, in patria e non solo, come quello di Sanchez è il modo per parlare anche di molto altro: «Il calcio è passione e gioia, ma è anche

fonte di ambizioni per tanti genitori che vedono nei figli l’unica possibilit­à di realizzare i sogni loro negati, una corda a cui aggrappars­i per sfuggire alla povertà - spiega il regista -. Questa pressione è il centro drammatico di una storia in cui l’amore riuscirà a vincere ciò che l’ambizione minaccia. Il fascino del film è nel lavoro di decine di bambini che trasmetton­o la gioia autentica di chi insegue i tuoi sogni». Non poteva esserci volto migliore del Niño Maravilla.

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Il film Sanchez nella locandina di «My hero Alexis», mostrato in anteprima ai giurati del Giffoni Film Festival

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