Quagliarella, “vecchiaia” alla Ibra Carisma e gol: un anno in più alla Samp
Compirà 38 anni a fine gennaio, ma intanto c’è già una certezza: il suo futuro sarà ancora in campo
ultima certezza sampdoriana di questo 2020 che va concludersi è che l’icona Fabio Quagliarella, 38 anni da compiere fra un mesetto, continuerà a giocare almeno per un’altra stagione. Una storia alla... Ibra, innanzitutto per la capacità dell’attaccante campano di essere riuscito sino ad oggi a mantenere un rendimento elevatissimo, al di là di quello che dice la carta d’identità. La Sampdoria nel mondo, adesso, ha come simboli le bandiere dello scudetto Vialli e Mancini, oltre che, nel calcio di oggi proprio il capitano della squadra di Claudio Ranieri. Il quale, da quando nel 2019 ha conquistato il titolo cannonieri davanti a Ronaldo, ha permesso al club di Corte Lambruschini di fare un grande salto di popolarità a livello internazionale.
L’Determinante
E quella nei suoi confronti è una dipendenza a livello calcistico confermata pure dai numeri: da quando quasi cinque anni fa (febbraio 2016) il presidente Ferrero lo fece tornare a Genova in un momento non semplice della carriera di Fabio, il rendimento di Quagliarella — 78 gol in questo quinquennio — è stato determinante per le sorti blucerchiate. Mai inferiore al 22 per cento dei gol totali segnati dal club (22,9% l’anno scorso), con punte del 33,9% nel 2017-18 e del 43,3% nell’anno magico 2018-19. In questo campionato, tanto per gradire, siamo comunque al 30,4%. L’aspetto che più colpisce è quando si mettono in relazione questi dati con l’età di
Fabio, rimasto ai vertici sino ad oggi grazie a motivazioni quotidiane importanti e ad un’integrità fisica che dipende pure dal severo regime alimentare dell’attaccante (non da oggi).
In questo senso, la gestione della e l’aspetto mentale sono totalmente sovrapponibili a quanto avviene per il monumento Zlatan Ibrahimovic. Fabio e lo svedese sono uniti anche da un rapporto molto forte con le rispettive famiglie.
La decisione
Il futuro sampdoriano di Quagliarella non è ancora stato definito, ma pare lecito attendersi che il matrimonio con la Samp durerà anche il prossimo anno. Forse con una tempistica diversa dell’annuncio rispetto al passato, ma nella sostanza poco, anzi nulla cambierà. Quanto sia centrale nel mondo Samp il suo capitano lo si evince pure dagli innesti di quest’anno — Candreva, Andres Silva, Keita — che oltre alla figura di Ranieri come condottiero hanno trovato proprio nella presenza di Fabio in squadra l’ulteriore prova di quanto il progetto blucerchiato potesse risultare per loro appetibile. E così, infatti, sta accadendo. Dietro e intorno a Fabio, poi, sta crescendo la nuova generazione dei talenti blucerchiati. Poco tempo fa il baby terribile Damsgaard, uno che non ha certo paura di confrontarsi con i giocatori di esperienza, parlando proprio di Quagliarella ha mostrato tutta la sua ammirazione per il giocatore: «Qui mi alleno con un mito», e questo basta per dimostrare una volta di più l’elevato peso specifico di questo giocatore. Che sicuramente non sarà mediatico come il gigante svedese, ma resta un grande esempio di longevità calcistica.
Determinante Dal ritorno ha segnato il 30% delle reti blucerchiate
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