Federer e il sogno di mezza estate
Niente Australia, torna a fine febbraio per lanciarsi verso Wimbledon e Olimpiade
Il programma Senza il primo Slam, possibile rientro a Dubai o Rotterdam
a prima volta non si scorda mai. E getta nella sconforto milioni di adepti del Divino, che già assaporavano il ritorno in pompa magna dell’idolo al sole dell’estate di Melbourne. E invece Federer non volerà fin laggiù, perché il ginocchio destro operato a giugno resta un po’ ammaccato e la condizione fisica non si è ancora avvicinata ai desideri del Più Grande. Roger non giocherà gli Australian Open dopo 21 partecipazioni consecutive, il terzo Slam di fila in cui sarà assente (e Sonego ringrazia: diventa testa di serie). Ne aveva saltati solo quattro (di cui tre Roland Garros) nei precedenti 81.
LSogno e realtà
La notizia arriva di notte, come si conviene alle pugnalate inattese, attraverso uno scarno comunicato dello storico manager Tony Godsick: «Roger ha deciso di non giocare gli Australian Open 2021. Ha fatto progressi negli ultimi
Roger Federer ha giocato l’ultima partita il 30 gennaio 2020, semifinale degli Australian Open persa contro Djokovic. Poi l’intervento chirurgico per la pulizia al ginocchio destro, unito alla pandemia, gli ha impedito di scendere di nuovo in campo alla ripresa della stagione. Proprio l’Australia lo attendeva a braccia aperte per il grande rientro, e invece il Divino, non ancora al top, ha rinunciato alla trasferta. Lo rivedremo forse a fine febbraio: ma con quali prospettive? due mesi con il ginocchio e la forma fisica. Ma, dopo essersi consultato con tutto il team, ha deciso che la decisione migliore per lui a lungo termine era tornare alla competizione dopo lo Slam». Un fragoroso atterraggio sulla dura realtà dopo i sogni maturati con l’iscrizione (peraltro mai ufficializzata) alla Atp Cup e le certezze di Craig Tiley, ad di Tennis Australia, che aveva parlato un colloquio telefonico in cui il Maestro confermava la presenza. Lo stesso Tiley che ieri, abbacchiato, si è arreso ufficialmente: «Roger non ha avuto il tempo per prepararsi adeguatamente, gli auguriamo il meglio e lo aspettiamo per il 2022».
Quale futuro?
Erano dunque rivelatrici le dichiarazioni rese dal Divino a metà dicembre in occasione della premiazione sul miglior atleta svizzero degli ultimi 70 anni, in cui aveva paventato con molta tranquillità l’ipotesi del ritiro («L’ora si avvicina») e soprattutto aveva confessato di essere in ritardo con il recupero: «Speravo di essere pronto per ottobre, ma non sono al livello che volevo, neppure adesso». Malgrado la pandemia gli abbia indirettamente concesso tre settimane in più (lo Slam comincerà l’8 febbraio anziché il 18 gennaio), Federer rimane dunque vincolato alle priorità indicate proprio in quella serata di gala: «Punto all’estate: a Wimbledon, ai Giochi Olimpici (mai vinti, ndr) e poi agli Us Open». Con quale programma ci arriverà, resta un’incognita, anche perché non esiste ancora un calendario successivo all’Australia. Godsick ha confermato che Roger tornerà in campo a fine febbraio: secondo i rumors, si dovrebbe giocare a Dubai e Rotterdam e perciò sarà uno dei due eventi a tenerne a battesimo l’attesissima, nuova apparizione. Per motivi diversi, sarebbe una mozione del cuore: a Dubai, dove risiede nei mesi invernali (e infatti lì si sta allenando), nel 2019 ha vinto il torneo numero 100; a Rotterdam, nel 2018, è tornato numero uno dopo più di cinque anni. E dopo? I Masters 1000 americani di Indian Wells e Miami sarebbero il giardino di casa, ma al momento non si sa se verranno organizzati. Così, dovesse saltare lo swing Usa, per mettere partite sulle spalle potrebbe per una volta onorare la primavera europea del rosso. Virus permettendo.