La Gazzetta dello Sport

IL 2021 DI ZANIOLO RINASCERÒ DAL DOLORE

IL CAMPIONE SI RACCONTA TRA TORMENTI E RITORNI

- di WALTER VELTRONI

Buio e pianti, i due infortuni mi hanno fatto maturare. Ma all’Europeo ci sarò. Vedrete Sarò in campo ad aprile. Io alla Roma sto alla grande E all’Inter adesso dico...

L’ultima istantanea calcistica del suo 2020 è lo sguardo afflitto di chi non vuole rassegnars­i alla sconfitta. Paulo Dybala con la Fiorentina è rimasto 90 minuti in panchina e si è preso fino all’ultimo istante di freddo per sostenere la squadra. Non aveva immaginato così l’epilogo di un anno bifronte: dal Covid al premio di Mvp della A, dai gol decisivi ai guai fisici. L’ultimo (affaticame­nto alla coscia destra accusato alla vigilia della gara con il Parma) gli ha impedito di dare il suo contributo nella peggior serata della gestione Pirlo. Però dietro alla sua esclusione non si nasconde nessun caso, perché Paulo non stava bene (si era allenato in gruppo solo alla vigilia) e il tecnico non ha ritenuto opportuno rischiarlo, soprattutt­o perché con la squadra rimasta in dieci così presto (per l’espulsione di Cuadrado) servivano giocatori che avessero corsa e gamba. Dybala sapeva che non era quella la sua partita, anche se avrebbe voluto dare una mano sul campo ai suoi compagni, così come sa di avere assoluto bisogno di tornare ai suoi livelli, quelli precedenti all’infortunio di fine 2019-20 con la Samp, per riprenders­i la Juventus. Lui per primo è alla ricerca di quella continuità di rendimento che solo un fisico a posto e una testa libera da cattivi pensieri possono garantire. Gennaio è il mese della possibile svolta in campionato ma anche del mercato: Dybala per la Juventus può diventare l’acquisto più importante a costo zero, perché quando sta bene garantisce quella magia che solo i giocatori di talento sanno tirare fuori al momento giusto.

Una magia di cui Allegri e Sarri hanno beneficiat­o e che con Pirlo finora è rimasta intrappola­ta nella lampada. Colpa, soprattutt­o, dei troppi intoppi: prima lo stiramento di fine luglio (con ricaduta a inizio agosto in Champions) che lo ha costretto a saltare la preparazio­ne e a tornare disponibil­e a campionato già iniziato, poi l’infezione alle vie urinarie (rimediata a ottobre con l’Argentina, che lo ha costretto a una massiccia dose di antibiotic­i), infine l’ultimo stop muscolare. Risultato: pochi minuti giocati (667 tra campionato e Champions), 2 gol (uno in Italia e l’altro in Europa), più ombre che luci nelle gare da titolare. In più la coppia Morata-Ronaldo che funziona alla grande e, di conseguenz­a, la difficoltà di Paulo nel trovare la sua collocazio­ne nello scacchiere del Maestro. Dybala avrebbe bisogno di giocare di più, ma è normale che in un momento in cui non è al top il tecnico si affidi a chi gli dà più garanzie. «Erano tante partite che non ero sereno, era ora di giocare, di stoppare un pallone — ha ammesso dopo il gol al Genoa —, non ero io e ad ogni gara lo sentivo ancora di più. Sono uno a cui piace tanto toccare la palla, trovarsi

IL VECCHIO 10

Dybala non è il giocatore che abbiamo visto nei pochi spiccioli della nuova stagione, ma molto di più, come raccontano non soltanto i gol pesanti (all’Inter andata e ritorno, al Milan, alla Lazio in Supercoppa e nel derby) ma anche le tante giocate e altre cifre, quelle top del 2019-2020: lo scorso anno è stato il calciatore della Serie A con la più alta percentual­e di passaggi riusciti (88%) e il secondo per occasioni create (2,1 a match) e dribbling riusciti (65). Ha segnato 8 volte sullo 0-0, come Immobile e meno solo di CR7 (11). Perciò la Juventus, in ritardo di 10 e 9 punti rispetto alle milanesi, ha necessità di recuperare uno dei suoi giocatori più importanti, al di là di ciò che succederà in futuro: Dybala ha un contratto in scadenza nel 2022 e un rinnovo in stand by, ma già a gennaio potrebbero esserci novità. Il procurator­e Jorge Antun è pronto a partire per Torino per parlare di persona con Fabio Paratici, in ogni caso è da escludere che si muova in questa sessione di mercato.

MESE DECISIVO

Paulo ha trascorso le vacanze in montagna, con la fidanzata Oriana, la mamma Alicia e Kaia, il cucciolo di akita da cui la coppia non si separa mai. Era stato invitato a Dubai per i Globe Soccer Awards ma ha prefe

FINALE DELUDENTE

rito declinare. È tornato a Torino domenica e ieri ha fatto il primo allenament­o individual­e, come il resto dei compagni. Fisicament­e si sente meglio e sa che tutto dipende da lui: gennaio sarà un mese delicato per la Juventus, che ora s’aspetta risposte sul campo. Potersi allenare per una settimana di fila senza partite, evento successo di rado in questa stagione, sarà un vantaggio, ma oltre alla forma migliore (per cui ci vorrà tempo) il 10 deve ritrovare il killer istinct e la capacità di sfruttare ogni minima occasione che Pirlo gli concederà.

COME NEL 2016

«Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera. Ho perso quasi 300 partite, 26 volte mi hanno dato la fiducia per fare il tiro vincente e ho sbagliato. Ho fallito più e più volte ed è per questo che ho successo», scrisse Dybala sui social dopo il rigore fallito a fine dicembre in Supercoppa col Milan 4 anni fa, prendendo in prestito una frase del cestista Michael Jordan. In quella stagione (201617), Dybala iniziò l’anno con due reti di fila, si vendicò due volte di Donnarumma (Coppa Italia e Serie A) e fece doppietta in Champions al Barcellona di Messi. A gennaio la Juve farà tappa due volte a San Siro per sfidare Milan e Inter: il vero Dybala, quello di un anno fa, sa bene come si fa.

Dybala incanta ma lascia qualche dubbio: l’impressio ne è che sia un po’ incompiuto

C’è qualche analogia con Del Piero. Anche io a volte decidevo di lasciarlo in panchina

Fabio Capello

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 ?? AFP ?? Numero 10 Paulo Dybala, 27 anni, attaccante argentino, sesta stagione con la Juventus: ha vinto 5 scudetti, 3 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane con i compagni e tutto questo mi mancava troppo».
AFP Numero 10 Paulo Dybala, 27 anni, attaccante argentino, sesta stagione con la Juventus: ha vinto 5 scudetti, 3 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane con i compagni e tutto questo mi mancava troppo».
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LAPRESSE Quota 100 Paulo Dybala ha segnato 97 gol in 241 gare giocate in bianconero

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