La Gazzetta dello Sport

Non solo Lukaku Così è nata la fabbrica dei gol

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on c’è mai stata un’Inter così. Così vorace sotto porta, tanto prolifica alla voce «gol». Il colpo di testa di Skriniar al Bentegodi è la rete numero 108 di questo 2020 strambo per tutti, interisti compresi: i nerazzurri hanno eguagliato in un singolo anno solare il record di marcature in tutte le competizio­ni. Ci si era arrampicat­i a questa altezza solo nel lontano 1961 e nel 2007, anno I post Calciopoli: difficile dare risposta migliore a chi accusa questa squadra di troppa speculazio­ne. L’Inter a volte sarà pure un po’ attendista, ma sa come far male. Questa fabbrica da gol è il primo strumento per operare un sorpasso scudetto e non nasce certo per caso: da quando è arrivato a Milano, Antonio Conte ha costruito un meccanismo più raffinato di quanto si pensi. Lukaku è il sole attorno a cui girano tutti i pianeti, ma ci sono diversi modi per arrivare alla meta. Lautaro, si sa, è l’anima gemella del belga, ma in questo 2020-2021 l’altro attaccante aggiunto sprinta da destra: Hakimi con le sue quattro reti è molto di più di un semplice esterno. Alla fine Conte ha portato a segnare dieci giocatori, in mezzo ai quali si scoprono curiosità inattese: D’Ambrosio, già a quota 3, segna un gol ogni 127’, neanche fosse Romelu. Ma niente è casuale nel sistema iper-organizzat­o di Conte: la squadra si sta attrezzand­o per sfruttare tutto il carico di forza fisica in area. All’appello, forse, mancano solo il timbro delle mezzali titolari. Barella ne ha segnato appena uno, proprio nella sua Cagliari, mentre Vidal, il centrocamp­ista più abituato alle esultanze, è ancora a digiuno. Nel 2021 Conte deve subito raddrizzar­e la mira al suo pupillo.

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