La Gazzetta dello Sport

I migliori dell’anno: Hamilton, Brignone e il Bayern di Lewa

- di Archetti, Battaggia, Ferronato

Il 7° Mondiale e un ruolo da leader planetario: Lewis ora è un’icona antirazzis­ta e ambientali­sta

Ha vinto il 7° mondiale di F.1, raggiungen­do di Michael Schumacher e migliorand­o il record di vittorie del tedesco (95-91). Due i capolavori: a Silverston­e, quando è riuscito ad arrivare primo su tre ruote; in Turchia, dove ha sbalordito vincendo gara e titolo con gomme intermedie riconsegna­te praticamen­te slick, fatte durare, solo lui sa come, oltre 50 giri. Difficile trovare un campione che nel 2020 sia riuscito a dare un’idea di grandezza come Lewis Hamilton, premiato come sportivo dell’anno nel referendum dei giornalist­i della Gazzetta dello Sport. L’inglese è stato anche più veloce del Covid, vincendo il titolo prima di essere contagiato: il virus gli è costato la rinuncia al penultimo GP di un’annata che lo ha comunque consacrato a pilota più vincente della storia. Un pilota di cui tutti i rivali, nessuno escluso (e questa sì è grandezza), parlano con rispetto; senza mai sottolinea­re troppo che da 7 anni ha pur sempre in mano la macchina migliore. Il lavoro e la crescita profession­ale di Lewis, agli occhi degli stessi colleghi, fanno di lui un degno e rispettato sovrano.

Un leader che smuove

Eppure Hamilton è andato oltre. Sfruttando l’enorme popolarità delle sue imprese, si è esposto per veicolare messaggi sensibili, al punto da diventare più di un fuoriclass­e dello sport: è un leader in grado di sensibiliz­zare le coscienze. Oggi per merito suo, a ogni GP, prima delle partenze, la F.1 lancia un invito globale di lotta al razzismo, un’iniziativa voluta da Hamilton dopo la morte negli Usa di George Floyd, soffocato dal ginocchio di un poliziotto. «So che non tutti l’hanno apprezzata – ha detto nei giorni scorsi – ma era qualcosa che sentivo di dover fare. E mi ha anche aiutato nello sport, dandomi motivazion­i extra: per dare più forza al messaggio, era necessario vincere tanto». E nel 2021 sono pronte a cadere quota 100 vittorie e 100 pole.

Ambientali­sta

Poi c’è l’Hamilton ambientali­sta: l’anno prossimo, il suo team iscritto al campionato elettrico dei Suv porterà un messaggio di sostenibil­ità ambientale. Poco prima di Natale via social ha anche lanciato un messaggio a chi si sente solo, postando i contatti di associazio­ni che si prendono cura di chi magari ha solo bisogno di una voce. Anche la pandemia ci ha restituito un Hamilton ancora più sensibile. Nei giorni più bui, Lewis ha condiviso i suoi pensieri coi fan, ricordando come quanto successo sia qualcosa che deve far riorganizz­are le priorità, magari far rivedere le proprie vite, le stesse carriere. Lui non ha nascosto di aver sentito più forte la necessità di stare vicino agli affetti più cari, riconcilia­ndosi col papà. Un ragazzo consapevol­e di essere fortunato e impegnato a restituirn­e una parte. Anche ricordando, come nei giorni del 7° titolo, che «nella vita bisogna sempre crederci, come fece un ragazzino nero della provincia inglese, quando in tanti gli dissero che non ce l’avrebbe mai fatta a diventare un campione»...

Il seme del dubbio

Tornando allo sport, e lo diciamo al condiziona­le tale è il livello raggiunto da Lewis, resterebbe la curiosità di vederlo raggiunger­e tutti i record battendo un compagno di squadra che non fosse il rivedibile (eufemismo) Valtteri Bottas. La penultima gara di Sakhir, con Lewis fermato dal Covid e George Russell a strapazzar­e il finlandese con la sua macchina, ha liberato un tarlo: che gare vedremmo se Lewis dovesse vedersela a parità di materiale contro il talentino britannico o contro gente tipo Verstappen, Leclerc e Ricciardo? Domanda legittima e risposta incerta, non necessaria­mente a sfavore dell’inglese. Bisogna anche dare atto alla Mercedes che tra 2014 e 2016 ha gestito la ferocissim­a sfida interna tra Hamilton e Nico Rosberg. E sono state ruotate vere, con Hamilton vincitore. Quando poi il tedesco, campione nel 2016, stremato ha detto “Basta”, il team ha valutato che si poteva continuare con Lewis e il più tenero Valtteri, vincendo tutto per altre 4 stagioni. In futuro forse nel rileggere gli albi d’oro anche quella scelta sarà letta e ricordata come un altro merito di Lewis Hamilton.

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 ?? INSTAGRAM ?? 2 1. Lewis Hamilton, 35 anni, in ginocchio prima di un GP per manifestar­e contro il razzismo
2. Una delle foto postate dal sette volte Campione del Mondo di F.1 per la sua campagna animalista
INSTAGRAM 2 1. Lewis Hamilton, 35 anni, in ginocchio prima di un GP per manifestar­e contro il razzismo 2. Una delle foto postate dal sette volte Campione del Mondo di F.1 per la sua campagna animalista
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 ??  ?? Lewis Hamilton è nato a Stevenage (G.B.) il 7 gennaio 1985. È pilota Mercedes dal 2013
La carriera Inizia nei kart, poi è campione di F.3 e GP2. Nel 2007 debutta in F.1 su McLaren, l’anno dopo conquista il suo primo Mondiale. In totale 7 titoli iridati, 95 GP vinti su 266 disputati,
98 pole position e 165 podi
Lewis Hamilton è nato a Stevenage (G.B.) il 7 gennaio 1985. È pilota Mercedes dal 2013 La carriera Inizia nei kart, poi è campione di F.3 e GP2. Nel 2007 debutta in F.1 su McLaren, l’anno dopo conquista il suo primo Mondiale. In totale 7 titoli iridati, 95 GP vinti su 266 disputati, 98 pole position e 165 podi

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