La Gazzetta dello Sport

Il mondo vota Buffon

SUPERGIGI SENZA FINE RECORD DI LONGEVITÀ DA NEUER A JULIO CESAR «IL MIGLIORE DI SEMPRE»

- di Luca Bianchin e Francesco Fontana

Dall’esordio nel 1995 al 2021: nessun italiano aveva mai giocato per 27 anni al top. Una giuria di 18 portieri leggendari lo incorona numero uno della storia

Gigi Buffon è una macchina del tempo con due gambe. Tutti noi, finché lo vediamo in campo, possiamo illuderci che questo sia il 1995, le persone a cui abbiamo voluto bene siano ancora qui e i nostri anni siano 27 in meno. Quella sensazione dura un decimo di secondo, ma è impagabile. Gigi ieri mattina, stappando lo champagne, ha battuto un altro record, anche se forse non lo sa. Ha esordito in Serie A nel 1995 e gioca ancora nel 2021: nessun calciatore italiano era mai rimasto ad alto livello – sempre in Serie A, tranne un anno in B e uno in Ligue1 – per 27 anni solari. Albertosi si è fermato a 26, Maldini, Totti, Vierchowod e Ballotta sono a 25. Quando iniziò in A, in un mitico Parma-Milan, Buffon rispondeva alle domande sulla precocità: «A sette mesi camminavo, a dieci parlavo. Per me è normale». Aveva solo 17 anni e un motorino truccato. Adesso le domande sono sulla longevità, perché Gigi ha vissuto tutti gli estremi di una vita in campo, è diventato campione del mondo e ancora insegue un fantasma con le orecchie. La Champions.

Il #1 di sempre?

Buffon a 42 anni non è al livello del miglior Buffon – e ci mancherebb­e – ma il discorso ora è da spostare su un altro piano: è il miglior portiere di tutti i tempi? France Football a fine 2020, quando ha pubblicato la sua formazione ideale, ha scelto Yashin e ovviamente la decisione ha un senso: Lev, il Ragno Nero, resta l’unico portiere Pallone d’oro. Buffon però potrebbe esserci rimasto male: in fondo Yashin ha giocato solo in Russia, ha vinto un Europeo ma non un Mondiale, non si è confrontat­o con i moderni. Allora abbiamo chiesto a 18 portieri di 18 nazionalit­à chi sia il numero 1 della storia. Leggende come Zoff e Schmeichel, fenomeni come Neuer, Preud’homme e Julio Cesar, uomini di culto come Campos e Jongbloed. I risultati contano il giusto: Gigi primo, Yashin secondo a stretta distanza, Zoff terzo. Conta il ruolo della sua figura nella storia.

Evolvere per vivere

La storia dei portieri, beh... non è facile da spiegare: i paragoni sono impossibil­i. Scegliendo il migliore di sempre, si rischia di banalizzar­e l’evoluzione del ruolo più delicato del calcio. Buffon però è diverso da tutti, è riuscito a evolversi senza guardare l’orologio, come se il tempo si fosse fermato. Una volta, la missione del portiere era solo una: parare. E il come - diciamoci la verità - non era nemmeno così importante. I piedi non esistevano, fino al 1992 su un retropassa­ggio si poteva raccoglier­e il pallone con le mani e i portieri stavano, al massimo, all’altezza del dischetto. Quando esordì in A, Buffon colpì per il coraggio con cui si buttava tra le gambe degli attaccanti. All’epoca era frenesia, esplosivit­à, un boom di incoscienz­a e pazzia che tra i pali non può mancare. Altrimenti, portiere vero, non lo diventi mai. Logico fosse così: parliamo di un Gigi giovanissi­mo, sognatore, che mai avrebbe immaginato una carriera del genere. Oggi è tutto differente e lo è pure Buffon.

Messaggi dal mondo

Gigi è cambiato caratteria­lmente, tecnicamen­te, fisicament­e: ora comanda con l’esperienza ed è un fenomeno per senso della posizione, qualità che ha sempre avuto, forse la sua arma principale. In questi 27 anni ha sbagliato in campo e anche fuori, però ha trovato il modo per sopravvive­re in un calcio in cui il portiere deve usare i piedi quasi più delle mani, gioca oltre il limite dell’area, non è più chiamato a bloccare buona parte dei tiri ma deve capire come respingerl­i. I commenti dei 18 portieri sono un omaggio da Città del Messico a Mosca, ma tre colpiscono più degli altri. Malafeev: «Yashin per noi russi è una leggenda, ma Gigi ha più classe». Un figurone a Mosca, come nel giorno dell’esordio in Nazionale. N’Kono, il suo mito: «La vita di Gigi è una storia di amore e sacrificio. Non arrivi a 27 anni di calcio ad alto livello se non provi amore per il calcio». Neuer, forse il più grande dei moderni: «Buffon è un uomo incredibil­mente grande, con un carattere unico».

Un grande profession­i sta, un leader, con un enorme carisma che va oltre ogni altra qualità

Gigi, col tuo cuore e il tuo sforzo sei un esempio per chi lotta. Grazie per questa tua impresa

Ha adattato il suo stile al calcio che cambiava. Nessuno ha avuto la sua carriera e costanza

Rispetto moltissimo Buffon, ha profession­a lità unica. Non a caso, è ancora ad altissimi livelli

Dal 1995 è al top, ma era super già da giovane. Il suo più grande merito? La continuità

Un grande. Che delusione quando la Svezia vi ha eliminato, togliendog­li il sesto Mondiale

È un uomo incredibil­m ente grande, con carattere unico. È pazzesco quello che ha fatto

Sono diventato un portiere migliore grazie a lui. Ogni giorno ho seguito la sua lezione

L’ultima sorpresa

Neuer e Gigi rischiano di ritrovarsi, in un giorno lungo questo 2021, uno contro l’altro in Champions, perché Buffon su quest’anno ha maturato una certezza: probabilme­nte non sarà quello dell’addio. Vuole continuare a giocare, sfidare i ragazzi, svegliarsi pensando di dover andare all’allenament­o. È la sua vita ed è contento così, Champions o non Champions. Non è per lei che gioca e del resto, in una delle prime interviste, alla classica domanda sul grande scopo della sua carriera dimenticò lo scudetto, la Nazionale, il Mondiale e guardò in casa: «Il mio obiettivo? Diventare come mio padre». (pareri raccolti anche da Pierfrance­sco Archetti, Andrea Elefante, Francesco Pietrella, Filippo Maria Ricci, Kostas Xydias)

 ??  ??
 ??  ?? Rustu
Rustu
 ??  ?? Canizares
Canizares
 ??  ?? Julio Cesar
Julio Cesar
 ??  ?? Ravelli
Ravelli
 ??  ?? Preud’homme
Preud’homme
 ??  ?? Neuer
Neuer
 ??  ?? Zoff
Zoff
 ??  ?? Campos
Campos

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy