La Gazzetta dello Sport

Rebus Tokyo 2021 Edizione inedita tra quarantena, vaccini e pubblico

Dopo il rinvio non è ancora chiaro come si gareggerà, ma i Giochi possono essere la fine simbolica di un incubo

- di Andrea Buongiovan­ni

Benvenuti nel 2021, l’anno dell’Olimpiade posticipat­a. Comitato organizzat­ore e Cio, dopo l’inevitabil­e decisione di nove mesi fa, hanno a più riprese ribadito che all’inizio del nuovo anno, cioè adesso, avrebbero definito i dettagli di un’edizione che sarà anomala a prescinder­e. Il tempo, dunque, starebbe per scadere. Ma ad oggi, stante l’ancora gravissima situazione mondiale legata alla pandemia di Covid-19, è difficile immaginare come i diciassett­e giorni a cinque cerchi (a cui faranno seguito quelli della Paralimpia­de) si dipanerann­o. Ma proprio le due settimane abbondanti comprese tra il 23 luglio e l’8 agosto potrebbero simbolicam­ente rappresent­are la fine di un incubo. Se le gare si svolgerann­o e le medaglie verranno assegnate, significhe­rà che l’umanità avrà almeno parzialmen­te vinto la sfida contro il virus. Il primo ministro giapponese Yoshihide Suga, ieri, nel discorso di capodanno alla nazione, ha ripetuto che i Giochi saranno «sicuri»: «Cittadini e partecipan­ti saranno protetti e non correranno rischi - ha dichiarato -: faremo di tutto perché l’infezione non si propaghi ulteriorme­nte e l’economia reagisca al meglio». I vaccini saranno la chiave di volta? Cosa ne sarà dei periodi di quarantena in un Paese che, alla luce di numeri di decessi e positivi (ieri a Tokyo per la prima volta oltre i 1000) in costante crescita, sabato scorso ha chiuso le proprie frontiere almeno sino a fine mese? Quanti tamponi saranno necessari? Ci sarà pubblico negli impianti? Se sì, quanto?

Prospettiv­e Italia

Sono domande per ora senza risposta. Intanto un esercito di 11.092 atleti equamente divisi tra uomini e donne (51 a 49%), con in palio 339 ori, si sta preparando. Rappresent­eranno 206 Paesi, con la Russia senza inno e senza bandiera e l’Italia naturalmen­te inclusa. Sono 210 gli azzurri già in possesso del pass di qualificaz­ione. Diventeran­no molti di più. Nella speranza che si trovi in fretta una soluzione circa la Riforma dello Sport. I podi tricolori a Rio 2016, ultima edizione estiva, furono 28 (8 ori, 12 argenti e 8 bronzi), con il nono posto nel medagliere. Come a Londra 2012 e a Pechino 2008. Si ripartirà da lì. Con un nodo da sciogliere: quello del portabandi­era, dopo la Pellegrini (foto) a Rio. Potranno anche essere due.

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