Rebus Tokyo 2021 Edizione inedita tra quarantena, vaccini e pubblico
Dopo il rinvio non è ancora chiaro come si gareggerà, ma i Giochi possono essere la fine simbolica di un incubo
Benvenuti nel 2021, l’anno dell’Olimpiade posticipata. Comitato organizzatore e Cio, dopo l’inevitabile decisione di nove mesi fa, hanno a più riprese ribadito che all’inizio del nuovo anno, cioè adesso, avrebbero definito i dettagli di un’edizione che sarà anomala a prescindere. Il tempo, dunque, starebbe per scadere. Ma ad oggi, stante l’ancora gravissima situazione mondiale legata alla pandemia di Covid-19, è difficile immaginare come i diciassette giorni a cinque cerchi (a cui faranno seguito quelli della Paralimpiade) si dipaneranno. Ma proprio le due settimane abbondanti comprese tra il 23 luglio e l’8 agosto potrebbero simbolicamente rappresentare la fine di un incubo. Se le gare si svolgeranno e le medaglie verranno assegnate, significherà che l’umanità avrà almeno parzialmente vinto la sfida contro il virus. Il primo ministro giapponese Yoshihide Suga, ieri, nel discorso di capodanno alla nazione, ha ripetuto che i Giochi saranno «sicuri»: «Cittadini e partecipanti saranno protetti e non correranno rischi - ha dichiarato -: faremo di tutto perché l’infezione non si propaghi ulteriormente e l’economia reagisca al meglio». I vaccini saranno la chiave di volta? Cosa ne sarà dei periodi di quarantena in un Paese che, alla luce di numeri di decessi e positivi (ieri a Tokyo per la prima volta oltre i 1000) in costante crescita, sabato scorso ha chiuso le proprie frontiere almeno sino a fine mese? Quanti tamponi saranno necessari? Ci sarà pubblico negli impianti? Se sì, quanto?
Prospettive Italia
Sono domande per ora senza risposta. Intanto un esercito di 11.092 atleti equamente divisi tra uomini e donne (51 a 49%), con in palio 339 ori, si sta preparando. Rappresenteranno 206 Paesi, con la Russia senza inno e senza bandiera e l’Italia naturalmente inclusa. Sono 210 gli azzurri già in possesso del pass di qualificazione. Diventeranno molti di più. Nella speranza che si trovi in fretta una soluzione circa la Riforma dello Sport. I podi tricolori a Rio 2016, ultima edizione estiva, furono 28 (8 ori, 12 argenti e 8 bronzi), con il nono posto nel medagliere. Come a Londra 2012 e a Pechino 2008. Si ripartirà da lì. Con un nodo da sciogliere: quello del portabandiera, dopo la Pellegrini (foto) a Rio. Potranno anche essere due.