Parma, ti guarda il presidente Krause: «Non falliremo»
Il patron appena sbarcato dagli Usa sarà al Tardini. L’allenatore sicuro: «Ho visto nei ragazzi la giusta rabbia»
enza Gervinho, alle prese con un infortunio muscolare, e con un attacco che nelle 7 partite al Tardini ha realizzato la miseria di 3 gol. Dire che per il Parma il momento è delicato è un eufemismo, e la sfida di oggi contro il Torino è molto di più di un esame. Ci si attendono risposte importanti dopo le ultime brutte prestazioni del 2020, in casa contro la Juventus
Se in trasferta a Crotone. Due sconfitte, sei gol incassati, uno solo realizzato e la delusione che cresce come una marea e rischia di sommergere tutto. E’ vero che l’obiettivo degli emiliani, così ha dichiarato il presidente Kyle Krause al momento dell’acquisto del club, è la salvezza, ma se si prosegue con questo passo, molto simile a quello della tartaruga, si rischia di restare prigionieri della paura. Fabio Liverani, proprio per dare un segnale forte e cercare quella svolta che darebbe un altro volto alla stagione del Parma, ha preteso che il gruppo rimanesse in ritiro dopo le vacanze natalizie. Oggi, al Tardini, a valutare se il provvedimento è stato efficace e se finalmente il Parma è diventato squadra, ci sarà anche il presidente Krause in arrivo dagli Usa.
L’entusiasmo
«Vogliamo prenderci una vittoria che ci permetta di lavorare con più entusiasmo – spiega Liverani –. In questi giorni di allenamenti duri ho visto negli occhi dei ragazzi la giusta rabbia. Sappiamo di affrontare una squadra in difficoltà, ma in ripresa come testimonia il pareggio a Napoli. Il Torino ha dei valori che non è riuscito a esprimere. Ho molto rispetto per Giampaolo: riesce sempre a dare un’identità alle formazioni che allena. Con attenzione e determinazione, dovremo dimostrare di volere il successo».
Il problema
Inutile nascondere il problema, che è quello dell’attacco. E Liverani, proprio su questo aspetto, ha insistito parecchio nelle sedute sui campi di Collecchio. «Ci servono giocatori che vadano in area di rigore altrimenti diventa difficile fare gol. Ci mancano i gol degli attaccanti. A oggi le certezze, in condizioni ottimali, possono darcele Cornelius e Gervinho. Inglese viene da due anni di quasi inattività. Gli altri, e mi riferisco a Brunetta e Mihaila, finalmente disponibile, non hanno esperienza e non possono garantirci quei 5-6 gol all’anno. E Karamoh è alla sua prima vera stagione da protagonista: va aspettato e fatto crescere. Questo è il nostro problema. Però, nonostante i guai, sono fiducioso perché il mio Parma, finora, ha fatto vedere soltanto il 50 per cento del suo potenziale: se riusciamo a tirare fuori tutte le nostre qualità, e sono certo che presto lo faremo, non possiamo che migliorare».