Conte: «Abbiamo tutti un obbligo» Zoff: «Io e il Papa, portieri in solitudine»
● Antonio Conte ha conosciuto Papa Francesco nel 2013. E ieri mattina, quando ad Appiano ha letto le parole del Pontefice alla Gazzetta dello Sport sullo sport, la testa del tecnico dell’Inter è per forza di cose tornata indietro di qualche anno: troppo forte il messaggio per passare inosservato, troppo potenti quelle parole per non scatenare emozioni.
«Ho letto veramente con grande coinvolgimento l’intervista di Papa
Francesco - ha raccontato alla Gazzetta l’allenatore nerazzurro -. Credo che le sue parole sui valori dello sport siano davvero importanti per tutti noi che abbiamo l’obbligo di doverli sempre trasmettere, soprattutto nel momento così difficile che tutto il mondo sta attraversando. Ho avuto il privilegio di poter conoscere il Papa qualche anno fa e per me quello resterà sempre un momento indimenticabile». Da un campione a un altro. Papa Francesco ha citato nella sua intervista il ruolo di...Dino Zoff: «Fare il portiere è stato per me una grande scuola di vita», ha detto Papa Francesco. E proprio Zoff ha commentato: «Quello del portiere è un ruolo di responsabilità, di concretezza, di prevenzione, un qualcosa a parte rispetto agli altri calciatori: devono lottare contro tutti e con se stessi. I portieri non sono degli artisti e non “creano”, devono tamponare le giocate degli avversari, sono più uomini di sport mentre per altri la preponderanza è quella dello spettacolo. Diciamo che resta un ruolo di solitudine, un ruolo a parte».