La Gazzetta dello Sport

Scontri diretti e mercato Tutto può incidere sulla corsa-scudetto

- di Alessandro de Calò

La tendenza, nella coda del vecchio anno, è stata chiara. Lasciamo stare le cose orribili e, alla fine, anche imbarazzan­ti del nostro tormentato 2020. Parliamo di cose che non fanno male, di assestamen­ti nella classifica della A, mai così aperta a nuovi equilibri come in questa stagione. Un mese fa il Milan era in fuga, 5 punti davanti a Inter e Sassuolo, 6 sul terzetto Juve-NapoliRoma, 9 su Atalanta e Lazio. Poi nell’affollato dicembre, ingombro di partite, che cosa è successo? In questo mese abbondante senza Ibra, i rossoneri hanno consolidat­o le distanze, guadagnand­o un punto sulla Roma, tre su Sassuolo, Napoli e Atalanta, quattro su Juve e Lazio. C’è in ballo il controvers­o recupero tra i bianconeri e la squadra di Gattuso, d’accordo: è anche sparito il punto di penalizzaz­ione, ma la sostanza non cambia. Il Milan di Pioli ha incrementa­to il vantaggio su tutte le antagonist­e, meno una. Mettendo in fila sette successi consecutiv­i, l’Inter ha recuperato quattro lunghezze sui rossoneri e adesso è a un amen. Il punto che separa le due milanesi è quasi un niente. C’è la sensazione che il sorpasso sia ormai solo questione di tempo. È un esito inevitabil­e, già scolpito, oppure l’anno nuovo, appena iniziato, può riservarci qualche sorpresa? Credo che ci siano due svincoli fondamenta­li lungo la strada che porta allo scudetto. Uno è dato dagli scontri diretti, l’altro dal mercato che si apre ufficialme­nte domani. Non sono mondi separati, i due piani si toccano e si contaminan­o. Vincere un duello sul mercato, strappando un obiettivo importante a un’antagonist­a, può cambiare gli equilibri e anticipare quello che sarà l’esito sul campo. La chiave è che, con un’unica mossa felice, non solo aggiungi qualcosa alla tua forza ma la togli all’avversario. Il Papu Gomez con la maglia dell’Inter, per dire, sarebbe un’arma in più nelle mani di Antonio Conte ma anche una risorsa tolta all’Atalanta e pure a Pioli, ammesso che i rossoneri abbiano mai pensato davvero di prenderlo, il Papu. Un anno fa il mercato d’inverno aveva lanciato in orbita il Milan (Ibrahimovi­c, Kjaer) e tenuto al palo l’Inter (Eriksen), anche se sulla carta sembravano proprio i nerazzurri ad aver fatto un balzo in avanti sul piano della qualità. Vedremo stavolta cosa cambia nei rapporti di forza dopo l’arrivo dei vice Ibra e Lukaku e del centravant­i che cerca la Juve per dare respiro a Morata e assistenza a Ronaldo. Mercoledì sarà già resa dei conti sul campo, tra il Milan e i bianconeri. Contando le prime otto della classifica, Pirlo non ha mai vinto uno scontro diretto: soltanto pareggi, con Roma, Lazio e Atalanta. La squadra di Pioli, invece, va fortissimo nella specialità: ha battuto Inter, Napoli, Sassuolo e Lazio; soltanto i gialloross­i di Fonseca sono riusciti a strappare un pari. L’esito è segnato, dunque? No, molto resta aperto: Pirlo, che deve affrontare anche il Sassuolo e l’Inter oltre al Napoli, ha l’opportunit­à di avvicinars­i al vertice. L’Inter sta crescendo anche negli scontri diretti. Il bilancio non è felicissim­o: due successi (Sassuolo e Napoli), due pareggi (Lazio, Atalanta), una sconfitta (il derby). Però gli ultimi match segnano la nuova tendenza e premiano la svolta “risultatis­ta” nell’atteggiame­nto sul campo dei nerazzurri, dopo l’eliminazio­ne dalla Champions. C’è ancora molta strada da fare, eppure la pressione sale e il margine di errore di sta riducendo. Tra cinque giornate sapremo chi è il campione d’inverno e comincerem­o a metterci in tasca una prima fetta di verità.

 ??  ?? Il lungo duello Il rigore di Ibra, parato da Handanovic, nel derby del 17 ottobre scorso, vinto comunque dal Milan 2-1
Il lungo duello Il rigore di Ibra, parato da Handanovic, nel derby del 17 ottobre scorso, vinto comunque dal Milan 2-1
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