Nibali: sì al Giro, da «spirito libero»
Inizia il 3 febbraio alla Valenciana. Corsa rosa con Ciccone, ipotesi Tour verso i Giochi
n Giro d’Italia da interpretare come uno «spirito libero»: senza porsi in partenza ambizioni esagerate, ma fiducioso sul fatto di poter essere comunque, in qualche modo, protagonista. E poi, sul tavolo di Vincenzo Nibali per il 2021, ci potrebbe essere anche il sì al Tour de France, verso i Giochi di Tokyo: da interpretare un po’ come quello del 2016 che lo portò all’Olimpiade di Rio nella miglior forma possibile. Lo Squalo si prepara a vivere il primo ritiro della stagione con la Trek-Segafredo: dal 9 al 25 tutti a Denia, in Spagna. Occasione perfetta per definire i programmi.
Spirito
Scavallati i 36 anni, è come se il siciliano voglia tornare alle origini: vivere ogni impegno cercando di ricavarne il massimo, anzitutto divertendosi e senza essere appesantito da aspettative sproporzionate. E’ pacifico che chi come lui ha vinto 4 grandi giri, più 2 Lombardia, 1 Sanremo e tanto altro, non debba dimostrare più niente: l’apice del suo percorso è stato raggiunto e superato, e ora non può che essere alle spalle. Ma chi gli sta vicino racconta di averlo rivisto particolarmente «sul pezzo» in questo inverno, a cominciare dall’attenzione al lavoro in palestra con l’aiuto del Centro Rehability di Lugano: come altri «veterani» (vedi Valverde), Nibali ha patito più dei tanti giovani rampanti l’anomalo 2020, e dal Giro d’Italia di ottobre ha ricavato solo un settimo posto (comunque, primo degli italiani). Ma voglia di far meglio, e consapevolezza di poterci riuscire, non mancano.
Date
Enzo ha chiuso l’anno in Sicilia, con una bella uscita in bici nell’ultimo giorno del 2020: se escludiamo il Giro d’Italia, nei 12 mesi non era mai riuscito a tornare nella regione natia. Cinque ore e oltre, scalando il Monte Kalfa, a Roccafiorita, sul versante ionico del Messinese. Circa 3.000 i metri di dislivello complessivi, arrivando fino al Santuario della Madonna dell’Aiuto. Ma adesso quando potremo rivedere lo Squalo in gruppo? Al netto di novità in calendario per l’evoluzione dell’emergenza sanitaria mondiale (e non si tratta di una postilla di poco conto), Nibali potrebbe debuttare a inizio febbraio: una opzione è la Vuelta Valenciana, che è in calendario dal 3 al 7. Il fatto che siano «saltate» tante gare lontane dall’Europa non costituisce un problema, perché non sarebbero state nei piani. La volontà è quella di partire più forte delle ultime stagioni, anche per cercare quel successo parziale che manca dal luglio 2019 (tappa di Val Thorens al Tour) e che tanto bene farebbe al morale. Il suo percorso all’inizio potrebbe essere parallelo a quello di Giulio Ciccone, il 26enne abruzzese pure lui chiamato a riscattare il 2020. Anche Giulio infatti potrebbe essere al via del Giro d’Italia, con un ruolo da stabilire. Il team manager Luca Guercilena ha già chiarito come ci sia l’intenzione di schierarlo nel 2021 nelle vesti di capitano in un grande giro. L’occasione potrebbe essere la corsa della Gazzetta, se Giulio ritroverà il colpo di pedale giusto, e Nibali potrebbe giocare da punto d’appoggio «extralusso». Oppure la Vuelta, perché è probabile che sia quello spagnolo il secondo grande giro dell’anno per Ciccone, mentre Nibali potrebbe prendere la strada della Francia nel nome dell’Olimpiade. Anche se aggiustamenti al programma in corso d’opera non sono da escludere: è forte, opportuno ribadirlo, la volontà di Enzo di seguire le sensazioni, di pedalare «leggero».
Orizzonte 2022
E il futuro più a lungo termine? Il biennale con la Trek-Segafredo scade a fine stagione e dunque la domanda si impone. Una risposta definitiva non c’è (ancora) e i risultati del 2021 avranno il loro peso, ma nell’entourage di Nibali in questo momento si tende a pensare che il campione voglia restare in gruppo pure nel 2022. Con gli stessi colori, per poi proseguire in un ruolo diverso? È certamente una possibilità, anche se non l’unica.