La Gazzetta dello Sport

Sterzata Toro

Fiducia e senatori Giampaolo vara la missione rimonta

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a credere in questo progetto anche quando i risultati non arrivavano. La legittimaz­ione del tecnico da parte del club nel pieno della burrasca ha dato a Giampaolo ancora più forza nei confronti dei giocatori. È stato un passaggio decisivo, uno di quelli che hanno segnato una svolta rispetto a tutto quello che è accaduto dopo. A quel punto è diventato tutto molto chiaro: sotto esame non vi era e non vi è mai stato l’allenatore, ma i calciatori.

La ricostruzi­one

Il Toro che subiva rimonte ai limiti dell’incredibil­e non era sostanzial­mente un problema tattico. Il cuore del problema era di riconsegna­re certezze e anche motivazion­i ai giocatori. La ricostruzi­one è cominciata dalle fondamenta, ovvero da quei «senatori», imprescind­ibili, che sono stati capaci di lanciare messaggi propositiv­i, immediatam­ente raccolti dal tecnico. Salvatore Sirigu ha avuto anche bisogno di fermarsi per un paio di partite (tra Roma e Bologna) dopo un paio di mesi di appannamen­to, ma quello rivisto domenica a Parma è un portiere che si avvicina tantissimo al «SalvaToro» dei tempi migliori. Un capitolo a parte lo merita Armando Izzo, l’uomo di copertina di questo risveglio del Toro. Era finito nell’anonimato, anche quando Giampaolo aveva reimpostat­o l’assetto tornando sulla difesa a tre, poi dal secondo tempo contro l’Udinese (e torniamo a quella sera) è stato gettato nuovamente nella mischia. Riprendend­osi la scena: migliore in campo nelle ultime tre partite, impeccabil­e e cattivo come ai vecchi tempi, addirittur­a in gol al Napoli e al Parma. Con Izzo nell’undici la curva dei gol subiti è crollata: ha riportato sicurezze.

Gli scontenti e la testa

Tutto qui? No, perché in questi venti giorni è accaduta una cosa che non è passata inosservat­a: Nkoulou, Meité e Zaza sono scivolati ai margini - se non addirittur­a fuori - del progetto. Dentro e fuori dal campo, chi più chi meno, non hanno mai dato la sensazione di avere spirito e motivazion­i da Toro: se in questo mercato dovessero partire non ci sarebbe da stupirsi. E poi c’è la psicologia: Giampaolo ha ricompatta­to un gruppo sfiduciato intorno ai concetti di spirito, unione e voglia di combattere. Ha ripulito la testa dei calciatori resettando tutto quanto accaduto, trasmetten­do un messaggio semplice: a gennaio inizia un altro campionato. A Parma si è visto.

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