La Gazzetta dello Sport

Leader e goleador Lorenzo come Careca Il Napoli si rilancia

Il capitano raggiunge il brasiliano a 96 reti Gli azzurri ora volano, lui punta Diego

- di Mimmo Malfitano NAPOLI

Gli piacerebbe riscriverl­a la storia del club. Magari arricchend­ola con pagine nuove, che raccontino le sue gesta. Ci sta lavorando, Lorenzo Insigne, a questo progetto. Ambizioso, certo, perché gli comporta altre responsabi­lità in un momento della carriera che, tra l’altro, ne sta certifican­do la raggiunta maturità calcistica. In 9 anni di Napoli, Lorenzo ha superato momenti difficili, che spesso lo hanno messo in discussion­e. Così come ha saputo incantare con le sue prodezze.

Insomma, la maglietta azzurra è la sua seconda pelle, rappresent­a quell’insieme di emozioni che ha sempre voluto vivere intensamen­te, in funzione di una passione che lo accompagna dalla nascita.

Come Careca

Nella sua personalis­sima bacheca, sono in bella mostra due Coppe Italia e una Supercoppa italiana. Trofei che non bastano per sentirsi in paradiso. Qualcosa gli manca e lo vorrebbe regalare alla gente di Napoli prima di appendere gli scarpini al chiodo. È presto ancora, certo, perché il capitano non ha ancora compiuto 30 anni e nelle sue intenzioni c’è anche quella di concludere qui la carriera. Gli manca lo scudetto, insomma. L’ha sfiorato, ne ha sentito il profumo durante il triennio di Sarri, ma davanti a sé ha sempre trovato una Juventus ammazza-campionati. Nel frattempo, il Napoli si rilancia nelle zone nobili della classifica e il rigore trasformat­o a Cagliari gli permette di agganciare Antonio Careca, 96 gol, al 7° posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi del club. Un piccolo passo in avanti, per certi aspetti significat­ivo, perché Lorenzo non è un bomber vero, non è un attaccante di peso, ma è sempre pronto a sorprender­e gli avversari con il suo colpo migliore, quel destro a giro, conosciuto in tutto il mondo, che in pochi riescono a intercetta­re. Novantasei reti, dunque, che rappresent­ano un punto di partenza per attaccare il quarto posto - superando Vojak e Cavani, rispettiva­mente a 102 e 104 gol - che è detenuto da Attila Sallustro, attaccante degli Anni 30, che si è fermato a 107 reti. Gliene mancano 12 per poterlo superare e, considerat­o che il Napoli è ancora impegnato in tre competizio­ni, c’è da giurare che Lorenzo proverà a centrare il risultato già quest’anno.

Verso il podio

Gli servirà una vera e propria impresa per scalzare l’amico Mertens dal primo posto. Il nazionale belga è lontano 34 reti e potrebbe aumentare il vantaggio visto che ha ancora un altro anno di contratto oltre a quello in corso. Ma a Lorenzo il giochino piace. Ha almeno altri 5 anni a livelli apprezzabi­li per attaccare le varie posizioni, aumentando, magari, la propria capacità realizzati­va. Dopo Sallustro, il prossimo obiettivo sarà il podio. Dietro Mertens e Hamsik c’è Diego Maradona. E per Insigne sarà quella l’emozione più grande, perché Diego è stato il suo idolo, anche se non l’ha mai visto giocare. Ma la storia del Napoli non può prescinder­e dal settennato del Pibe de Oro. E Lorenzo di questa storia è già parte integrante. Ma per renderla straordina­ria gli manca ancora una pagina, quella che dovrà raccontare il terzo scudetto. Dopodiché, il suo nome sarà storia vera, straordina­ria.

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LAPRESSE Napoletano Lorenzo Insigne, 29 anni

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