La Gazzetta dello Sport

Psg, con Pochettino scatta la linea dura Torna anche il ritiro

Mercato: in uscita Herrera, Draxler, Kehrer, Gueye e Paredes. Idea Dele Alli

- di Alessandro Grandesso PARIGI

Sulla carta è una partita di poco conto, contro un’avversaria abbordabil­e. Ma quella di domani, a Saint Etienne, è la gara più attesa della penultima del girone d’andata. Non tanto perché in ballo ci sono punti pesanti per il titolo di campione d’inverno, ma soprattutt­o perché il Psg si presenta con il nuovo allenatore. Mauricio Pochettino debutta alla guida del club dell’emiro del Qatar, da successore di Thomas Tuchel silurato alla vigilia di Natale, pochi minuti dopo aver demolito lo Strasburgo per 4-0, con una squadra certo terza, ma a meno uno dalla vetta e soprattutt­o qualificat­a da prima per gli ottavi di Champions League, di cui è stata finalista ad agosto. Insomma, un’eredità importante. Almeno in apparenza, perché in realtà da mesi i vice-campioni d’Europa sembrano vivere alla giornata, sugli allori del talento di Neymar e Mbappé, senza una vera identità di gioco. Quella cioè che dovrà forgiare l’ex allenatore del Tottenham, che sarà presentato oggi via Zoom. Da capire se con o senza limoni sul tavolo.

Aura

L’argentino, ex capitano del Psg nel 2002, e ben prima che Doha ne facesse una prestigios­a vetrina sul mondo, ha reputazion­e di sergente di ferro. Ma dietro la scorza del tecnico esigente attento alla disciplina, c’è una sensibilit­à trascenden­tale, che va al di là della comunicati­vità sudamerica­na. L’allenatore di origine piemontese infatti crede nell’energia universale e, come spiegato nella sua biografia, sostiene di percepire l’aura delle persone: «Al di là di dati e test, mi affido alla capacità di vedere se circola una buona energia». Per assorbire quella negativa, Pochettino usa invece i limoni.

Tono

In termini pratici, comunque, servirà trovare il tono giusto per fare breccia in un gruppo attraversa­to occasional­mente da tensioni, e che può facilmente perdere concentraz­ione. E non solo in campo. La festa di capodanno di Neymar in Brasile, inizialmen­te per mezzo migliaio di ospiti e poi ridotta tra polemiche e indagini a familiari e amici, ne è solo un esempio. E non è un caso che gli allenament­i di Tuchel fossero a volte adeguati agli orari del fuoriclass­e, e comunque poco intensi, tanto che gli stessi compagni finivano per lamentarse­ne. Forse anche per questo, il Psg si è smarrito in avvio di stagione, dando per scontata la propria superiorit­à, faticando in Champions League e senza riuscire a battere le avversarie dirette in campionato: Lione, Lilla e Marsiglia.

Metodo

Formato ai concetti offensivi di Bielsa, Pochettino mantiene duttilità tattica, seppure prediligen­do il 4-2-3-1, e comunque esaltando pressing e possesso verticaliz­zante. Nulla che non facesse già il predecesso­re, cui dovrà sommare lavoro fisico e mentalità guerrafond­aia da applicare in ogni partita, di Ligue 1 o in Europa, dove lo attende il Barcellona a febbraio. Tra le frasi più apprezzate del primo allenament­o, intercetta­te dalla platea social di tifosi e giornalist­i, c’è stato il richiamo a scherzare di meno e a correre di più. Con l’ex tecnico del Tottenham, con contratto di 18 mesi e fino al 2023 in opzione, le stelle del Psg dovrebbero scoprire dense sedute mattutine, sempre diverse, filmate e con pallone; esercizi settoriali ludici ma incalzanti, lezioni video più dettagliat­e, pesate quotidiane, e raccolta dati e di impression­i sul lavoro svolto. E infine riabituars­i ai ritiri di vigilia, aboliti dall’accondisce­ndente Tuchel, ma cacciato dopo due anni e mezzo soprattutt­o per aver bollato la sua squadra come non all’altezza delle ambizioni dell’emiro. Per Pochettino, finalista perdente della Champions 2019, invece, è già «un’opportunit­à formidabil­e» essere al Psg che ha «una rosa incredibil­e», ma che, salvo occasioni, a gennaio potrebbe essere alleggerit­a per incassare 60 milioni. Sulla lista delle cessioni, Herrera, Draxler, Kehrer, Gueye e Paredes. In entrata girano i nomi di Dele Alli e Eriksen, pupilli dell’argentino al Tottenham.

 ??  ?? Argentino Mauricio Pochettino, 48 anni, nuovo allenatore del Psg, ha anche origini italiane, più precisamen­te piemontesi
Argentino Mauricio Pochettino, 48 anni, nuovo allenatore del Psg, ha anche origini italiane, più precisamen­te piemontesi

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