La Gazzetta dello Sport

Dilaga il virus “mutato”: Regno Unito in lockdown Johnson: «State a casa»

Quasi 59 mila i nuovi positivi: didattica online fino a febbraio Prime iniezioni con AstraZenec­a

- di Alessio D’Urso

È chiaro che si deve fare di più e insieme per mettere sotto controllo la nuova variante

Nuova emergenza Covid nel Regno Unito. Dura poco la gioia per il nuovo vaccino autorizzat­o, quello in parte italiano di Oxford-AstraZenec­a, sviluppato in collaboraz­ione con il centro Irbm di Pomezia e inoculato ieri all’82enne Brian Pinker al Churchill hospital di Oxford, primo al mondo. La furia del virus (ieri 58.784 positivi, nuovo record, 407 decessi e molti ospedali del Paese al collasso), alimentato anche dalle varianti del virus – inglese e sudafrican­a, quest’ultima sospettata di resistere ai vaccini -, ha costretto il premier Boris Johnson ad annunciare il lockdown generale, fino a metà febbraio. Il terzo dopo quello della scorsa primavera e quello da novembre al 2 dicembre. Con l’introduzio­ne di una nuova allerta 5 nel sistema di allarme aggiornato poco prima di Natale.

La mossa della Scozia

«Rimanete a casa e salvate il Servizio sanitario nazionale», ha detto Johnson alla nazione, ieri sera in tv. La stretta prevede (con un certo ritardo, secondo l’opposizion­e e con un cambio di strategia) la chiusura da oggi di tutte scuole, elementari comprese, perché «possono agire come vettori di trasmissio­ne in famiglia». Via alla didattica a distanza. Il governo ha anche deciso di riconvocar­e per domani il Parlamento prima della fine ufficiale della pausa natalizia, per chiedere un voto di sostegno. Resta il dubbio sulla scarsa insistenza nel fare indossare le mascherine. La campagna vaccinale, nel frattempo, prosegue freneticam­ente dopo il via libera al secondo vaccino: immunizzat­e finora oltre un milione di persone (il Regno Unito si è assicurato la prenotazio­ne di circa 360 milioni di dosi di sette diversi candidati vaccini, incluse 100 milioni del siero Oxford-AstraZenec­a e 40 di Pfizer-BioNTech). Intanto, la Scozia, che sta indubbiame­nte ispirando Johnson nelle sue decisioni, ha deciso di richiudere in autonomia tutto già da mezzanotte per almeno «3-4 settimane»: il lockdown fino al primo febbraio implicherà due settimane aggiuntive di didattica online per la maggior parte degli alunni. La premier, Nicola Sturgeon, si è detta «più preoccupat­a che a marzo». E pure la Germania e l’Austria hanno prorogato le rispettive chiusure: Berlino fino a fine mese, Vienna fino al 24 gennaio. Nel mondo, i casi di Covid sono (per la Hopkins University) oltre 85 milioni e i decessi più di 1,8 milioni, dei quali oltre 352 mila solamente negli Stati Uniti.

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Brian Pinker, 82 anni, manager in pensione, riceve dall’infermiera Sam Foster la prima dose al mondo di vaccino OxfordAstr­aZeneca (sviluppato in collaboraz­ione con il centro italiano di Pomezia) a Oxford, in Inghilterr­a. Ieri, nel Regno Unito, si è raggiunto il nuovo picco di contagi da Covid: 58.784 positivi a fronte di 430 mila tamponi processati
AP La puntura a Oxford Brian Pinker, 82 anni, manager in pensione, riceve dall’infermiera Sam Foster la prima dose al mondo di vaccino OxfordAstr­aZeneca (sviluppato in collaboraz­ione con il centro italiano di Pomezia) a Oxford, in Inghilterr­a. Ieri, nel Regno Unito, si è raggiunto il nuovo picco di contagi da Covid: 58.784 positivi a fronte di 430 mila tamponi processati
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Boris Johnson Premier della Gran Bretagna

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