Identità chiara Pioli può stare in alta quota
La serenità con cui il Milan ha assorbito la sconfitta con la Juve dopo 27 partite utili segnala la maturità dell’ambiente. Una serenità che non viene dalla consapevolezza della quasi impossibilità dell’impresa (battere la Juve dei 9 scudetti senza 7 giocatori), ma da quanto di buono hanno fatto i reduci. Il match è stato deciso da due duelli persi da Hernandez. Al momento del 2-1 di Chiesa, dopo un’ora di gioco, il Milan non solo era in partita, ma era più propositivo. Poi i cambi hanno deciso. A tenere in partita il Diavolo, a permettergli di fare 17 punti su 21 nelle 7 partite precedenti senza Ibra (e molti altri), è stato il gioco, il vero tesoro di Pioli. Delle 4 in esame, nessuna ha un’identità così solida da elevare tanto il valore della squadra oltre la somma delle individualità. Forte di questa identità, con il recupero dei leader, a partire da Ibra, il Milan può restare in quota. Anche perché i giovani cresceranno ancora. Leao, lo si è intuito anche mercoledì, può arrivare dove oggi non immaginiamo. Ma il Diavolo deve guadare il momento decisivo della stagione: questo. La sconfitta è un’esperienza nuova, dopo 304 giorni. Si ferma anche Calha, che è stato Ibra in assenza di Ibra. Non riprendersi subito col Toro può costare caro. Perché i giovani sono facili all’entusiasmo, ma anche all’avvilimento.
Coperta corta
Il gioco non può coprire tutto. In un campionato come questo, assediato dal Covid e spremuto da partite ravvicinate, l’emergenza non è l’eccezione, ma la regola. Calabria mediano ha segnalato la carenza di alternative a centrocampo, dove Tonali sta faticando. Kessie interditore quasi esclusivo davanti alla difesa, è condannato a un superlavoro sfiancante. Anche Calha sta sgobbando tantissimo per dare equilibrio a un’idea coraggiosa. I ragazzi sono bravi, ma acerbi. Come ha dimostrato Hauge, non ancora pronto fisicamente e caratterialmente per un match intenso come quello con la Juve. Il reparto ha bisogno di mercato, non meno della difesa. Una punta centrale serve. Difficile prevedere che Ibra torni e le giochi tutte. L’infortunio al polpaccio è anche un tackle del tempo, che Zlatan può sfidare, ma non nascondere. Contro gli accidenti del destino, la concorrenza da scudetto è attrezzata meglio. Come dimostrano i cambi di Pirlo.