Patto rossoblù
Fiducia a DiFra e nei senatori Giulini vuole un Cagliari più concreto Presidente e allenatore si sono confrontati: serve una sterzata, Nainggolan sarà il faro
utti uniti. Ecco il patto per uscire dalla crisi. La terza sconfitta di fila, le 9 gare senza vittorie (una gioia che manca dal 7 novembre col 2-0 alla Samp), la befana venuta all’ora di pranzo, ovvero il Benevento, ha fatto vedere le streghe al Cagliari che deve togliersi di dosso la paura e cominciare a fare punti. L’inatteso stop interno ha lasciato il segno tra i rossoblù. Alcuni, i più esperti, hanno lasciato lo stadio decisamente tardi confrontandosi anche col d.s. Pierluigi Carta. Un incontro sereno che ha portato a una decisione comunicata nel tardo pomeriggio di ieri: la squadra oggi parte in anticipo per Firenze dove giocherà domenica alle 18. Non è una punizione, è un modo per stare insieme, per capire come uscire da
Tuna situazione che si è fatta maledettamente complicata.
Senatori
Ma una cosa si è capita: questo Cagliari ha tanto bisogno degli uomini di esperienza e in quest’ottica è importante il ritorno di Nainggolan che già col Benevento, ha fatto capire che la sua qualità è fondamentale. Ma Godin, Ceppitelli, Pavoletti, Joao Pedro, Cragno, Nandez (che, però, prima deve scontare due turni di squalifica per l’attimo di follia dopo il litigio con Caprari) dovranno prendere per mano la squadra e aiutarla a tirar fuori un risultato di prestigio che le dia la spinta per risalire. A questi si aggiunge Fabio Pisacane che Eusebio Di Francesco ha gettato tardi nella mischia con i campani. Ma che, a questo punto, potrebbe non andar più via. Il Lecce lo tenta, con un anno e mezzo di contratto, c’è l’ipotesi di uno scambio con l’esterno offensivo Falco, qualora il Cagliari si liberi di Ounas che ha avuto fin qui vari contrattempi. Ma ora servono uomini veri e in spogliatoio la presenza del difensore napoletano potrebbe essere utile e parecchio. In un momento in cui i tanti giovanissimi del progetto DiFra sono in palese difficoltà.
Fiducia
Di Francesco gode della fiducia del presidente Tommaso Giulini, molto sconsolato ieri, e di tutta la società. Piace l’uomo, prima di tutto, ed è stimato il tecnico. Ma, tra mercoledì e ieri, nei lunghi confronti, ha capito che ora deve abbandonare i sogni. Servono i punti. Il progetto della costruzione dal basso, senza lanci lunghi del centrale, della palla di prima, dei pochi cross, delle mezze ali che duettano con gli esterni, va messo da parte. Occorre tornare all’antico, buttare la palla dentro, creare occasioni da gol, sfruttando al massimo i giocatori, come nei primi 30 minuti col Benevento. Il tecnico, che lavora tanto e crede molto nella sua idea di calcio, ha capito che non c’è più tempo.
Mercato
Giulini ha già regalato all’allenatore il tanto atteso e richiesto ritorno di Nainggolan. È tanto, in un periodo in cui investire sul mercato è pura utopia. Ma non è disposto a spendere tanto altro perché non possono esserci solo uscite. Ovviamente il Ninja deve giocare insieme a Joao Pedro. Senza Rog il Cagliari ha, comunque, bisogno di un centrocampista, anche perché mercoledì nel 4-3-2-1 iniziale il titolare è stato il 2000 Caligara. L’idea primaria era Bourabia del Sassuolo che, però, non sembra volerlo cedere. Si è raffreddata la pista Duncan, viste le pretese della Fiorentina. Intanto, il mediano uruguaiano Oliva sembra diretto in prestito all’Amburgo. Tengono banco le cessioni, prima di tutto. Il terzino destro Simone Pinna è a un passo dall’Ascoli dove sarà allenato da Andrea Sottil, padre di Riccardo. Sempre in B è diretto il difensore croato Marko Pajac che finora, come Pinna, non è mai stato utilizzato. È sempre in piedi l’ipotesi dello scambio di esterni col Bologna tra Faragò che andrebbe in Emilia e Calabresi che sbarcherebbe in Sardegna. Sempre a proposito di esterni, tiene banco l’idea del prestito dalla Juve del promettente terzino Frabotta. Mentre la punta Cerri piace alla Cremonese.
In entrata Falco, Calabresi e Bourabia prime scelte, ma senza grandi esborsi