VIGORITO: «CON INZAGHI SI VOLA SE LO ESONERO GIOCA IN ATTACCO»
Il presidente: «Stiamo andando oltre i nostri pensieri. Qui tanti non volevano venire, ora è tutto diverso. L’intesa tra Pippo e il d.s. Foggia è fondamentale»
di omo d’altri tempi, ma pure imprenditore moderno. Dalle lauree in Filosofia e Giurisprudenza alla produzione di una birra allo zafferano, passando per le pale eoliche. Per le quali è diventato famoso. «Ma mi dà fastidio essere definito solo il precursore dell’eolico in Italia, faccio tante, ma tante altre cose». Oreste Vigorito, 74 anni, padre padrone del Benevento dei 21 punti in 16 giornate, delle 4 vittorie esterne, due di fila, cita Madre Teresa di Calcutta: «Sa cosa diceva? Il passato non c’è, il futuro non lo conosciamo, partiamo da oggi».
3Con
Uquesto motto il Benevento ha raccolto i punti che nel 2017-2018 aveva collezionato in un intero campionato, retrocedendo. Ma adesso è tutta un’altra storia. Perché? «Perché stiamo facendo un torneo diverso. Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza passata e siamo ripartiti dalla B dei record finita la scorsa estate. Abbiamo tenuto gran parte dei giocatori che ci hanno portato in Serie A conducendo un campionato strepitoso e questo la dice lunga. Stiamo andando oltre quello che pensavamo e questi punti li meritiamo tutti. Le 4 vittorie esterne? Ci piacciono i record...».
3Nelle
ultime 9 giornate avete perso soltanto con Sassuolo e Milan, ma lottando.
«E le dico che abbiamo perso immeritatamente tirando 34 volte col Sassuolo, 24 col Milan e lì sbagliammo pure un rigore. Non abbiamo mai segnato pur con tutti questi sforzi».
3Infatti
si dice che lei voglia completare l’opera prendendo un attaccante.
«Se penso alla partita che abbiamo appena vinto a Cagliari mi viene da dire che non ci serve nessuno. Ma è possibile che uno arrivi. Il nostro direttore sportivo, Pasquale Foggia, è molto attivo. Vede, fino alla scorsa estate c’era qualche calciatore di alto livello che qui non voleva venire. Ora, invece, stanno capendo in tanti che qui c’è l’ambiente giusto e l’aria buona del Sannio».
E un tecnico come Pippo Inzaghi che è rinato.
«È il nostro segreto. Anzi il vero segreto è il feeling che si è creato tra lui e Foggia. Hanno giocato insieme. Pasquale era convinto della scelta di Inzaghi. Da noi c’è molto rispetto dei ruoli e questa intesa è importante».
3
Pippo e Pasquale: due che in campo ci sapevano fare.
«Ho detto a Pippo che se lo esonero lo rimetto in campo, ma da centravanti. Pensi che quando si allena con la squadra fa ancora certi gol e bisognerebbe vedere come esulta».
3 3L’altra
sentenza è il regista
Schiattarella. Ci racconta questo 33enne che corre da 25enne ed è il faro? «Innanzitutto è un napoletano, come Roberto Insigne e Riccardo Improta. Quindi gente che sente anche il territorio. Schiattarella è riuscito qui, da noi, a far venir fuori quello che aveva dentro, lo spirito del combattente. Alla Spal giocava in un altro ruolo. Qui è la guida. E il lockdown ci ha insegnato a conoscere una gran persona».
3Schiattarella
33 anni, Hetemaj 34, Ionita 30: tre ultratrentenni che a centrocampo fanno un figurone.
«Beh non arrivano neppure a 100 anni in tre... Esperienza e qualità. Un bel centrocampo».
3Presidente
Vigorito, come si rapporta con la squadra, come parla ai calciatori, ai tanti giovani che hanno un approccio diverso rispetto alla sua generazione?
«Il ruolo dei genitori non è quello di sostituirsi, ma bisogna osservare e intervenire al momento giusto con i ragazzi. Io ho due figlie femmine, Rosanna e Valentina, sposate con due ex calciatori che sono stati anche qui, Palermo e Landaida, argentino. Mi è servito molto. Sono nonno di quattro splendidi nipoti. Li vorrei citare: Mattia, Jacopo, Nicolas e Ludovica. Il più grande ha 20 anni, il più piccolo uno e mezzo».
3Cosa
fanno i suoi due generi ex calciatori?
«Lavorano nelle mie scuole calcio».
3Ha
pure quelle?
«Anche. Ho fatto l’avvocato per tanto tempo, ora nell’azienda agricola produco la birra allo zafferano. Sono anche editore, ho la tv con 30 dipendenti e il quotidiano Il Roma».
3Ma
è uno di quei presidenti che entrano nello spogliatoio e dopo una vittoria dà il premio partita?
«Ma no. Però per la promozione non era previsto. E l’ho dato ugualmente».