Waikiki è morto a 37 anni Chiara la sua piccola fata
Se fosse stato un uomo avrebbe avuto più di un secolo Una ragazzina bionda gli è rimasta sempre vicina
Waikiki viveva dal 2011 ad Anzola dell’Emilia (Bo) nella tenuta dei Farneti, Bruno e il figlio Paolo. Gli avevano evitato una brutta fine, quando ormai stallone pensionato rischiava di diventare un homeless a rischio macello, a causa della dismissione dell’Allevamento Orsi Mangelli di San Giovanni in Persiceto (Bo) che lo aveva acquistato come riproduttore dopo la carriera agonistica negli Stati Uniti. E da Mangelli, per 6 milioni di lire (3000 euro), Alessandro Viani aveva acquistato una monta di Waikiki, destinata alla sua fattrice Ialmaz. Il prodotto di quel dignitoso accoppiamento fu Varenne, l’eroe che nasce una volta sola. Farneti era stato per decenni il manager del grande allevamento nero-granata e non esitò un istante a portarsi a casa un pezzo di storia.
Serenamente
«Fino a qualche mese fa - racconta - Waikiki era indipendente. Trascorreva gran parte delle giornate nel suo paddock e dovevamo stare attenti a chiudere bene, altrimenti ce lo saremmo ritrovati nel salotto di casa. Era bravo, vivace e sereno. Sembrava ormai capire le parole degli uomini. Uno di famiglia, per noi e per le persone che ci hanno aiutato in questi anni: il veterinario Alessandro Parmiggiani e Giacomo Frasina, già caporazza di Mangelli. Più l’amico Gianni Palmieri, sempre presente». Poi l’inizio del declino: «Nelle ultime settimane la situazione è precipitata, il fisico ha iniziato a mollare. Waikiki camminava ancora, ma quando si sdraiava come era solito fare ogni tanto per rilassarsi, non riusciva più ad alzarsi. Usavamo una specie di carrucola per tirarlo su e a quel punto si riprendeva. Aveva una spasmodica voglia di vivere, un appetito strabiliante. Ieri pomeriggio (martedì, ndr) è invece rimasto a terra, abbiamo capito che non lo avremmo potuto sollevare e lo abbiamo lasciato tranquillo, sdraiato nel suo prato. Il veterinario si è precipitato: niente da fare ormai, forse una crisi cardiaca. Eppure Waikiki non si voleva arrendere: ha mangiato mele e carote, gli siamo stati vicini tutta la notte, dopo averlo coperto e poi protetto con alcune balle di fieno. Ha resistito fino a questa mattina (ieri, ndr) e si è arreso, serenamente. e l’amore della biondissima Chiara abbiano aiutato il nostro cavallo a vivere più serenamente queste ultime settimane. Lei andava a casa praticamente solo per magiare ed è rimasta fino all’ultimo. Waikiki le mancherà terribilmente, come a tutti noi». L’omaggio finale, a tutti i costi: «Lo vogliamo tenere qui ad Anzola, stiamo aspettando i permessi per poterlo seppellire nel suo prato e continuare a ricordarlo come merita, ogni giorno».
Si è sdraiato e non si è più rialzato. Chiara gli ha fatto vivere meglio le ultime settimane