La Gazzetta dello Sport

MESSINA RILANCIA «MADRID MODELLO MA COME CRESCE LA MIA MILANO»

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Ettore Messina, l’Eurolega della sua Milano riparte oggi (ore 21, Eurosport Player) dalla sfida al Real Madrid, che ha vinto 11 delle ultime 12 gare e che da quando è andato via Campazzo ne ha vinte 6 di fila. In una parola: l’eccellenza. «Esatto. La forza di squadre come Real, Cska e Barcellona sta nella mentalità, un aspetto troppo spesso sottovalut­ato. Anche quando le cose sembrano andare male hanno una capacità unica di giocare sotto pressione, la loro grande forza è la disciplina mentale. Noi abbiamo dimostrato di poter competere ma un conto è farlo in una partita, un altro per 3 anni di fila. Sarà una sfida complessa, anche perché mancherann­o Micov e Shields (risentimen­to muscolare, stop di 10 giorni) e quindi siamo costretti a rivedere i nostri piani».

3Rodriguez,

che viene da quel mondo lì, parla sempre di cultura, mentalità e stile da costruire. Milano a che punto è? «Le parole di Sergio non mi sorprendon­o. Gran parte di quella mentalità la creano i giocatori. Faccio un esempio: la bella stagione di Shields e LeDay nasce anche dalla vicinanza a gente come Rodriguez e Hines che danno consigli e dimostrano nei fatti come si reagisce a vittorie e sconfitte. La cultura vincente si crea attraverso il gruppo. In questo senso sono felice di lavorare con loro tutti i giorni».

Del Real lei è anche un ex. Rimase a Madrid una stagione e mezzo.

«Un’avventura difficile. I ricordi belli sono legati alle tante persone che ho conosciuto a cominciare dal presidente. Mi riconosco la scelta dignitosa di aver tolto il disturbo quando mi sono reso conto che non ero l’uomo giusto».

3 3Dopo

il Real, ecco 6 scontri diretti e poi la Coppa Italia. «Un altro mese duro con 11 partite. Questi incroci ci diranno dove possiamo stare in Europa e poi ecco la Final Eight, uno dei nostri obiettivi».

3Ai Stasera (ore 21) in Spagna senza Shields e Micov: «Gara complessa, però sono felice di quanto fatto finora. Shavon, LeDay e Punter mi hanno sorpreso. Tarczewski tornerà»

già citati Shields e LeDay va aggiunto anche Punter: le grandi scoperte di un mercato azzeccato.

«Punter ci ha fatto vincere più di una partita. Sono sorpreso dalla continuità e da come hanno reagito alle nostre richieste. Con Kevin e Micov infortunat­i, spesso Shavon ha dovuto fare la prima punta offrendo un impatto notevole. Zach nel passato ha quasi sempre giocato da 5, ma ora si sta adattando a giocare da secondo lungo in modo eccellente. Sono stati bravi a sfruttare le opportunit­à che si sono create».

3Agli

italiani cosa chiede? «Di fare la stessa cosa. Moraschini, dopo un momento di flessione, è stato importante nella rimonta contro Pesaro. Su

Cinciarini posso sempre contare. Moretti sta lavorando per fare fronte a un impatto fisico non semplice. A Brooks e Biligha chiedo solidità, minuti e rendimento, soprattutt­o in Italia. Per Paul non è facile produrre tanto in poco tempo ma ho fiducia in lui, come l’ho avuta quando l’ho portato all’Europeo 2017. E adesso anticipo la domanda su Tarczewski».

3Prego.

«Kaleb non sta facendo una buona stagione, ne è consapevol­e, forse anche troppo. Vive da solo, si allena e poi torna a casa a martellars­i la testa. Io però ho sensazioni positive, sono fiducioso che possa tornare il giocatore della passata stagione quando fece e sfiorò tante doppie-doppie».

A tal proposito, le voci di mercato la disturbano?

«No, perché la situazione è molto chiara. Abbiamo confermato il budget: è nostro desiderio e, visto ciò che ci circonda, anche un impegno morale andare fino in fondo. Peraltro siamo in linea con gli obiettivi. Un intervento potrebbe essere ipotizzabi­le solo in caso di disastri legati ad infortuni».

3 3Lo

scudetto prima di tutto. Conferma? E come vede le rivali?

«Confermo. I playoff di Eurolega sono un nostro obiettivo e un forte desiderio della proprietà. Lo scudetto è la priorità. La Virtus con l’arrivo di Belinelli è migliorata in profondità e potenziali­tà. Ma occhio all’atletismo di Brindisi e all’atipicità di Sassari,

la squadra che gioca più palloni in post e che impone determinat­e scelte difensive. Venezia poi sta recuperand­o i suoi punti fermi a cominciare da Watt e resta un club di primissimo livello».

3Contro

Pesaro ha raggiunto le 500 panchine in A. Quali le più belle?

«La vittoria del ‘98 con la Virtus, grazie al tiro da 4 di Danilovic è un gran bel ricordo. Poi la Supercoppa con Treviso: avevo appena sostituito un grande come D’Antoni che aveva vinto lo scudetto. Infine l’ultima Supercoppa con Milano, per tanti motivi, mi ha emozionato».

3Cosa

pensa del sistema di licenze ipotizzato dal presidente Gandini?

Agli italiani chiedo solidità in campionato, resta la priorità

Sulle licenze sto con Gandini: strutturar­e i club è una necessità

PALLANUOTO

 ??  ?? Il coach Olimpia sulla Serie A
Il coach Olimpia sulla Serie A

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