La Gazzetta dello Sport

CHI HA FATTO L’AFFARE? PIÙ PIRLO E FONSECA DI CONTE

QUAGLIAREL­LA DICE NO ALLA SIGNORA. ECCO I TOP E FLOP DEL MERCATO ESTIVO

- di G.B. Olivero

Il bilancio Rossoneri e gialloross­i portano avanti un progetto

La svolta In casa Juve molte facce nuove e forti investimen­ti

Da Kulusevski fino a Morata: Pirlo ha avuto tanto dai nuovi. Così come Fonseca: pochi acquisti e buona resa. Pioli aspetta Tonali, Conte spera di vedere i veri Vidal e Kolarov

Il pallone si sta divertendo. E noi con lui: pronostici ribaltati, classifica scompagina­ta, andamento irregolare, nulla di scontato. Dopo sedici giornate la Serie A piazza nell’ordine Milan, Inter, Roma e Juve. Rispetto ai pronostici estivi l’Inter è l’unica a essere più o meno dove era attesa. E viene naturale guardarsi alle spalle e chiedersi quanto il mercato abbia inciso sullo sviluppo inatteso del campionato. Premessa doverosa: non è giusto giudicare i giocatori solo in base al prezzo del loro cartellino che dipende anche dal momento in cui si chiude una trattativa, dalle esigenze contingent­i dei club e da altre variabili. E poi un investimen­to può portare buoni frutti nel medio periodo (ricordate i primi mesi di Crespo al Parma?) e viceversa può perdere di valore dopo un buon inizio. Per valutare seriamente un giocatore ci vorrebbe pazienza e andrebbe considerat­a anche la realtà tecnico-tattica in cui viene impiegato, che può limitarlo o esaltarlo. Ma il tempo è l’unica cosa che i top club solitament­e faticano a darsi e allora è giusto fare oggi una prima verifica dei benefici tecnici ricavati dalle operazioni di mercato compiute in estate.

Milan

I rossoneri hanno costruito la loro rinascita per gradi, partendo da lontano. Ibra è arrivato un anno fa, Pioli è stato confermato durante la fase finale dello scorso campionato e altri giocatori (Rebic, Saelemaeke­rs e Kjaer) sono stati ripresi o riscattati nell’ultima sessione di mercato, ma erano già residenti a Milanello.

Le novità, quindi, sono sostanzial­mente quattro: Tonali, Brahim Diaz, Hauge e Dalot. Dall’ex centrocamp­ista del Brescia (35 milioni tutto compreso) ci si aspettava di più, per il momento è alle spalle di Kessie e Bennacer. Il Milan lo sta gestendo con grande accortezza, nessuno gli mette pressione e Sandro sa di poter completare con calma il suo inseriment­o nella nuova e più complicata realtà. Hauge, impiegato solo una volta da titolare, piace per intraprend­enza e qualità nella velocità. Brahim Diaz ha talento, mentre Dalot è quello che avrà probabilme­nte meno spazio.

Inter

Senza contare i rientri dai prestiti di Perisic e Nainggolan (da pochi giorni nuovamente partito), in estate Marotta ha regalato a Conte quattro acquisti di peso: Hakimi, Vidal, Kolarov e

Darmian. Il marocchino è costato caro (45 milioni), ma al netto di qualche errore in fase difensiva è stato determinan­te in alcune vittorie e ha già dimostrato di valere l’investimen­to. Vidal, invece, non è costato nulla ma il suo rendimento è stato alterno all’inizio e deficitari­o nell’ultimo periodo. In particolar­e il cileno ha compromess­o il cammino in Europa con alcune leggerezze e in campionato è comunque lontano dalla versione deluxe che aveva fatto innamorare Conte ai tempi della Juve. Kolarov ha iniziato malissimo (anche perché impiegato da difensore puro) e praticamen­te si è fermato lì, Darmian è un jolly utile.

Roma

Pochi acquisti, ma mirati. Questo il ragionamen­to estivo dei gialloross­i. Oltre alla riacquisiz­ione dal Manchester United di

Smalling (che però era in rosa già nel 2019-20), la Roma ha voluto Kumbulla (investimen­to complessiv­o di 29 milioni da valutare nel tempo, finora pur non giocando molto ha comunque mostrato le sue buone qualità), preso in prestito Borja Mayoral (che pian piano sta conquistan­do spazio e vede la porta) e rilevato il cartellino dello svincolato Pedro (la cui personalit­à è stata preziosiss­ima nella crescita generale della squadra).

Juve

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