San Siro ispira Belotti Oggi cerca il sesto gol per trascinare il Toro
Il capitano si esalta nelle grandi sfide È andato a segno 5 volte a Milano, solo a Roma ne ha fatti di più
Difficile anche solo provare a indagare quanto i sogni del piccolo Andrea ne abbiano poi condizionato l’ispirazione. Quanto l’immaginazione di quel bambino cresciuto nell’oratorio della parrocchia di San Pancrazio di Gorlago, in provincia di Bergamo, sognando un giorno di avvicinarsi a Shevchenko, abbiano poi effettivamente giocato un ruolo. Perché quando Andrea è divenuto Belotti, San Siro si è in qualche modo trasformato in uno stadio «amico», in un ambiente dove trasportare quell’immaginazione e trasformarla in quello che gli riesce meglio: il gol. Nella Scala del calcio il Gallo ha già cantato cinque volte, e se anche questa sera questa piacevole abitudine dovesse essere confermata, il Meazza diventerebbe l’arena nella quale Belotti avrebbe segnato di più in trasferta. Un primato particolare che andrebbe condiviso con l’Olimpico di Roma, impianto nel quale in carriera ha un bottino di sei marcature.
Inseguendo Pulici
Statistiche e curiosità a parte, Andrea Belotti è certamente l’uomo di copertina con il quale questo Toro sulla via della ripresa si presenterà a Milano per guardare negli occhi la capolista. C’è poi un racconto che Andrea ha voglia di rinfrescare, una storia - in quest’anno per lui entusiasmante - nella quale vuole inserire un nuovo capitolo di una lunga saga. Perché il Gallo andrà alla caccia del suo primo gol in questo nuovo anno, dopo aver archiviato un 2020 ricco di gol con un girone di andata che finora lo ha nuovamente riportato tra i più forti cannonieri del campionato (9 gol), al punto da scavalcare la quota prestigiosa delle cento reti con la maglia granata (per la precisione, sono 101 in 207 partite). L’ultimo urlo lo ha liberato nella notte del 17 dicembre in casa della Roma: da allora quattro partite nella quali è rimasto all’asciutto, pur offrendo il suo solito e fondamentale contributo di assist, corsa e generosità alla squadra. Insegue, dunque, la prima gioia del 2021 che lo porterebbe, anche, in doppia cifra per il sesto anno consecutivo. Vanta già il primato di essere l’unico calciatore della Serie A con almeno dieci gol nelle ultime cinque annate, infilare anche il sesto gli consentirebbe però di mettersi ufficialmente all’inseguimento di un mostro sacro della storia del Torino. Di quel Paolo Pulici che, dal 1972 al 1979, riuscì a centrare la doppia cifra per ben sette campionati di fila. È ormai in scia.
Cuore di capitano
Le gradi sfide, poi, lo esaltano. Quest’anno ha timbrato con puntualità quando di fronte si è trovato buona parte della nobiltà della Serie A: doppietta all’Atalanta, gol sia alla Lazio che alla Roma. Fu costretto a saltare Inter-Torino per infortunio, proprio perché obbligato da un ginocchio troppo dolorante per giocare. Il Gallo è così: oltre ad essere un trascinatore, è un combattente vero. Uno che in 16 giornate si è fermato una sola volta (l’Inter, appunto). Tocca a lui stasera spinge ancora il Toro, poi per riposare ci sarà tempo. Magari già da martedì in Coppa Italia.